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Etilometri irregolari: la vicenda (forse) si sgonfia

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Etilometri irregolari: la vicenda (forse) si sgonfia
La Motorizzazione tenta di sventare i ricorsi: in una circolare, spiega che i laboratori decentrati per il controllo degli etilometri sono

idonei
Riccardo Celi
La Motorizzazione Civile tenta di scrivere la parola "fine" sull'intricata vicenda degli etilometri irregolari, o meglio, della presunta

irregolarità dei laboratori di Milano e di Catania (due costole di quello di Roma, il Csrpad, che invece è perfettamente idoneo), i quali non

avrebbero tutti i requisiti per revisionare tali dispositivi prima di affidarli alle forze dell'ordine.
LA BOMBA-RICORSI - La vicenda (ne avevamo parlato in un precedente servizio) era venuta alla nei mesi scorsi e aveva innescato una "bomba" a orologeria costituita dal possibile arrivo di migliaia di ricorsi da parte di chi, pescato un po' brillo al volante e sottoposto alla prova dell'etilometro in base al Codice della Strada, avrebbe potuto opporsi alla sanzione appellandosi proprio alla non conformità dei dispositivi dovuta all'irregolarità dei laboratori che devono provarli. Ora, la circolare RU29088 della Motorizzazione, datata 13 ottobre 2011, pone fine alla questione ricorrendo a un escamotage lessicale per definire le due strutture satelliti, affermando che si tratta di "laboratori coordinati". In pratica, dispongono di attrezzature e organizzazione esattamente equivalenti a quelle del laboratorio di Roma, quindi sono perfettamente legittimate a effettuare i controlli di idoneità degli etilometri e non c'è alcun bisogno di riqualificarle o di dar corso a modifiche procedurali che certifichino il rispetto dei loro requisiti giuridici.
LE MANI AVANTI DEI COMUNI - Resta il fatto che qualche comune del Nord Ovest (cioè della zona servita da uno dei due laboratori incriminati) aveva messo le mani avanti e, dopo aver posto fuori servizio gli etilometri, aveva contestato alle aziende fornitrici la loro mancanza di conformità proprio perché era stata certificata dal laboratorio milanese. Una mossa, quest'ultima, che poteva essere considerata il preludio a una pioggia di controversie legali contro tali aziende, mediante le quali i comuni le avrebbero probabilmente incolpate dei mancati introiti derivanti da sanzioni non esigibili per l'irregolarità dei dispositivi.
PERICOLO SVENTATO? VEDREMO - Dunque, la Motorizzazione ha messo in campo tutte le sue energie per legittimare i due laboratori, e quindi per sventare il pericolo di una valanga di ricorsi contro le sanzioni. Insomma, nei suoi intenti c'è il rispetto del solito copione "tarallucci & vino" e "volemose bene". Tuttavia, c'è allora da chiedersi come mai la stessa Motorizzazione, questa estate, avesse sospeso le verifiche degli etilometri proprio nei due laboratori in questione. Perché farlo, se erano assolutamente idonei a fare il loro mestiere? La circolare appena emanata sostiene che si è deciso così per questioni "di opportunità". Ma come ha anticipato Maurizio Caprino sul blog Motori de Il Sole24Ore, resta da vedere che cosa ne penseranno i giudici che dovranno esaminare gli eventuali ricorsi e anche gli avvocati che dovranno consigliare ai loro clienti se opporsi alle sanzioni oppure no. Insomma, come scrivevamo lo scorso settembre, c'erano gli estremi per definire la vicenda come l'ennesima "storiaccia all'italiana", un classico esempio di incubo burocratico tipico del nostro Paese. Ora che è arrivata la circolare della Motorizzazione, non abbiamo cambiato idea: la "storiaccia" rimane tale e non si può definire con un termine più forte solo perché nella nostra lingua manca il peggiorativo di "storiaccia".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)