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European Respiratory Society: dubbi sulle sigarette elettroniche

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I dubbi sulle sigarette elettroniche

Sulle sigarette elettroniche emergono quasi ogni giorno delle novità. Da alcuni accertamenti dei carabinieri del Nas su iniziativa del sostituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello si evidenziano violazioni del codice di consumo, dal momento che le etichette non riporterebbero informazioni corrette.
In alcuni prodotti sono state trovate tracce di nicotina, nonostante le rassicurazioni sulla mancanza della sostanza, mentre in alcune ricariche confezionate in Cina i Nas hanno individuato anche tracce di benzene, sostanza cancerogena presente nelle sigarette normali. Guariniello ha prontamente informato il ministero della Salute di questi risultati.
Le sigarette elettroniche erano peraltro state vietate ai minori da un'ordinanza dell'ex ministro della Salute Balduzzi. La decisione, in vigore almeno fino al 31 ottobre 2013, si basa sul parere espresso dall'Istituto Superiore di Sanità in merito all'utilizzo dei nuovi dispositivi in commercio.
Secondo il resoconto fornito dagli esperti, "la dose quotidiana accettabile di nicotina - determinata dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) - è superata anche solo con un uso moderato delle sigarette elettroniche. Tale evidenza è ancora più significativa negli adolescenti. Quindi non si possono escludere effetti dannosi per la salute".
Guariniello ha proposto anche il divieto di fumo “elettronico” nei locali pubblici, alla stregua di quanto avviene per le sigarette normali.
Fumare nei locali pubblici le sigarette elettroniche sarebbe contrario alla legge approvata nel 2003, dove non si parla espressamente di tabacco, sottintendendo quindi il divieto di fumo per qualsiasi sostanza, secondo l'interpretazione di Guariniello, che sprona il ministero della Salute a intervenire sull'argomento.
Le sigarette elettroniche hanno fatto irruzione sul mercato affascinando chi intende smettere con il fumo, ma non ha la forza di farlo in maniera radicale. Tuttavia, le autorità sanitarie e istituzionali non sembrano altrettanto entusiaste e si scagliano contro questi nuovi strumenti tecnologici.
Nel parere dell'Istituto superiore di sanità si leggono conclusioni negative sull'utilizzo delle sigarette elettroniche, alle quali si riconosce soltanto il merito di ridurre i danni da fumo passivo, dal momento che il funzionamento non si basa sul meccanismo di combustione.
Nella nota si legge: “le sigarette elettroniche con nicotina sollevano preoccupazioni per la salute pubblica. Potrebbero rappresentare un rischio di iniziazione al fumo convenzionale a base di tabacco e di potenziale dipendenza. Rischio notevole soprattutto per i giovani considerando la facilità di reperimento su Internet”.
Gli esperti dell'Iss sottolineano inoltre che non vi è “evidenza scientifica sufficiente a stabilire la sicurezza e l'efficacia come metodo per la disassuefazione. Andrebbero regolamentate come dispositivi medici o prodotti farmaceutici e non come prodotti del tabacco”. Dovrebbero quindi essere trattate come farmaci, come già accade in molti paesi, mentre in altri sono addirittura vietate.
Anche l'Organizzazione mondiale della sanità è andata giù dura contro le sigarette elettroniche, alludendo perfino a un possibile tentativo di “sabotare le strategie messe in atto contro il tabacco”.
Nel parere dell'Istituto superiore di sanità si legge peraltro: “le ricariche con nicotina presentano potenziali livelli di esposizione per i quali non è possibile escludere il rischio di effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i giovani. Si ritiene opportuno che gli effetti dannosi per la salute siano comunicati al consumatore con apposite avvertenze sulla confezione”.
Uno studio presentato durante la conferenza della European Respiratory Society (Ers) riporta casi di broncocostrizione causati dall'utilizzo delle bionde hi-tech. Dopo 10 minuti di utilizzo della sigaretta elettronica si è registrato un aumento immediato della resistenza delle vie respiratorie. E questo si è riscontrato sia nei fumatori che nei non-fumatori: ma mentre nei non-fumatori l'aumento è del 24%, tra i fumatori risulta essere del 44%.
Lo studio pecca di esiguità nel numero dei soggetti coinvolti: 24 fumatori, 11 con valori nella norma e 13 affetti da Broncopneumopatia cronica ostruttiva o asma. Nel caso di questi ultimi, l'uso della sigaretta elettronica non modifica i test spirometrici. “Non sappiamo ancora se questi dispositivi siano più sicuri rispetto alle sigarette normali, nonostante vengano sponsorizzati così. Questa ricerca ci aiuta a capire – spiega Christina Gratziou, coordinatrice della ricerca - come questi prodotti possano essere potenzialmente dannosi. Abbiamo rilevato un immediato aumento della resistenza delle vie aeree nel nostro gruppo di partecipanti, il che suggerisce che le sigarette elettroniche possono causare un danno immediato dopo che sono state utilizzate. Saranno necessarie ulteriori ricerche per capire se questo danno abbia anche effetti nel lungo termine”.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)