Europei 2012: vietato fumare allo stadio
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Europei 2012: vietato fumare
Negli stadi di Polonia e Ucraina, sigarette bandite: allo studio disposizione analoga anche a San Siro
Agli Europei di calcio 2012 i tifosi fumatori dovranno scegliere: o seguire la squadra del cuore dagli spalti, senza accendere neppure una
sigaretta, o restare fuori. Accogliendo le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, la Uefa ha infatti vietato il consumo e
la vendita di sigarette in tutti gli stadi che ospiteranno le partite, sia negli spazi chiusi sia in quelli aperti, senza eccezione né deroga
alcuna.
PLATINI : «RISPETTO PER LA SALUTE DEGLI SPETTATORI» - «Euro 2012 senza tabacco significa avere rispetto per la salute degli spettatori e di tutte le persone coinvolte nel torneo» ha dichiarato il presidente della Uefa, Michel Platini. «Del resto, nel nostro torneo più importante
applichiamo i massimi standard di salute, sicurezza e comfort, e il consumo di tabacco sarebbe in contrasto con questa politica». Di più: per
sottolineare che fumo e sport non vanno per nulla d'accordo, la Uefa ha anche sollecitato le città che ospiteranno gli eventi calcistici ad
assicurare trasporti pubblici, ristoranti, e aree per tifosi "smoke-free". A dare manforte alla decisione ci sono i dati, ribaditi dall'Oms
proprio in questi giorni, secondo cui ogni anno il tabacco è causa (o concausa) di circa 650.000 morti fra i soli cittadini dell'Unione
europea; una cifra che, precisa l'organizzazione «include anche molte migliaia di persone che non hanno mai fumato in vita loro, ma hanno
respirato il fumo degli altri».
DIVIETO ANCHE A SAN SIRO ? - E negli stadi il problema del fumo passivo si fa sentire particolarmente. Lo confermano le misurazioni
effettuate lo scorso aprile a San Siro dall'Istituto dei tumori di Milano, in occasione dell'incontro Inter-Lazio: durante i 90 minuti di
gioco, la concentrazione di poveri sottili Pm2,5, emesse dalla combustione delle sigarette, era più che doppia, in media, rispetto a quella
registrata nel piazzale antistante lo stadio. Nelle fasi più concitate, poi, il PM2,5 era quasi sei volte maggiore che all'esterno. «Colpa
dell'effetto tettoia» spiega Roberto Boffi, pneumologo dell'Istituto nazionale dei tumori e anima dell'esperimento, trasmesso su Italia 1 da
Le Iene. «Negli spazi parzialmente coperti e affollati, il ricambio d'aria è limitato e questo determina il ristagno delle sostanze emesse
dalle sigarette. A risentirne sono soprattutto i bambini, le donne incinte, gli asmatici e i cardiopatici». La Uefa si augura che la sua
iniziativa possa essere da esempio anche per altri campionati. E in Italia ad aprire la strada al calcio senza fumo potrebbe essere proprio
Milano: sulla scorta dei risultati dell'Istituto nazionale dei tumori, infatti, il sindaco Giuliano Pisapia sta considerando l'idea di
vietare il fumo a San Siro.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)