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Evidenze delle alterazioni cerebrali in consumatori adolescenti di metanfetamina e suoi derivati

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Evidenze delle alterazioni cerebrali in consumatori adolescenti di metanfetamina e suoi derivati
Giuseppe Cuoghi, Franco Alessandrini, Giada Zoccatelli


La metanfetamina (MA) ed i suoi derivati (Ecstasy) sono tra le droghe che hanno avuto più rapida diffusione a livello mondiale negli ultimi anni, dal momento che costano relativamente
poco e possono essere prodotte in casa con materiali legali e facilmente reperibili.
Gli effetti di queste sostanze sulla prestanza fisica e sull'attenzione, così come la loro capacità di sopprimere l'appetito, provocando un calo ponderale, risultano particolarmente
attraenti per gli adolescenti e per i giovani adulti (Iritani B. et al. 2007). Secondo l'ultimo rapporto UNODC (2011), stimolanti come anfetamine, metanfetamine ed ecstasy (3,4-methylenedioxymethamphetamine, MDMA), sono le seconde sostanze stupefacenti più usate nel mondo dopo la cannabis. I dati relativi ai sequestri e la scoperta di laboratori clandestini mostrano un settore in rapida crescita mentre per eroina, cocaina e cannabis gli stessi indicatori sono sostanzialmente stabili. La produzione e l'uso di queste sostanze è una questione globale; in Europa molti Stati hanno segnalato l'aumento dell'uso e della produzione di metanfetamine, in Africa occidentale sono stati scoperti numerosi laboratori
clandestini, nel Sud-Est asiatico il numero di laboratori chiusi è salito da 288 nel 2008 a 458 nel 2009 ed il numero di pillole di metanfetamina sequestrate nella stessa area è balzato dai 32 milioni nel 2008 a 133 milioni nel 2010. Negli Stati Uniti il 6,2% degli studenti delle scuole superiori ne dichiara un uso più o meno frequente (Reneman L. et al., 2001; 2006). In Italia, il consumo di metanfetamine, comunque inferiore ai consumi di cocaina e cannabis, evidenzia un aumento crescente dal 2005 al 2010 ed il maggior consumo si registra
tra gli studenti diciannovenni (Relazione annuale al Parlamento 2011). Gli adolescenti che utilizzano metanfetamine ed ecstasy corrono il rischio di andare incontro soprattutto a sintomi di psicosi (McKetin R. et al., 2006; King G. et al., 2010) e mostrano prestazioni deficitarie nei test per le funzioni esecutive. Tuttavia, si sa ancora relativamente poco sugli effetti della metanfetamina sul cervello in via di sviluppo di ragazzi e adolescenti, anche se dai dati disponibili emergono marcate alterazioni sia strutturali che funzionali. Di seguito se ne riportano i principali studi.


Tratto da: "Neuroscienze delle dipendenze: il Neuroimaging"

Il testo completo dell'articolo: http://iport.dronet.org/com/filedownloadlink/allegatoA.php?key=712&lingua=1


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)