Ex alcolisti all'attacco della Festa della birra
alcol birra prevenzione divertimento giovani alcolismo
Gli ex alcolisti accusano il Comune: «Invece di combattere l'abuso di alcol lo incentivano organizzando eventi come la festa della birra». La critica è emersa durante un incontro del Club 434 di Dossobuono, frequentato da persone che hanno avuto problemi legati all'abuso di alcol.
Ogni giovedì sera gli ex alcolisti si trovano nel municipio della frazione e, dalle 20,30 alle 22,30, parlano dei loro problemi. «Ci sono interessi economici dietro la festa della birra», hanno dichiarato alcuni frequentatori del Club 434, «sappiamo tutti che una buona percentuale di coloro che ci vanno si ubriaca. E spesso si tratta di giovanissimi».
All'incontro a cui abbiamo assistito hanno partecipato in nove, sette uomini e due donne, tra cui una madre che accompagna regolarmente il figlio a questi appuntamenti. Per ovvie ragioni di privacy nell'articolo i nomi degli ex alcolisti sono di fantasia. Nicola spiega: «Bisogna poter parlare in libertà per raggiungere risultati. Siamo persone normali, non alieni. Come tutti abbiamo dei problemi e ne parliamo. Riunirsi vuol dire cambiare la vita, ma non è facile superare la vergogna. Non bere è un pregio, chi ti trascina a fare il contrario non lo fa con cattiveria, ma per giustificare a sua volta una problematica». Attualmente le persone che ruotano attorno al Club 434 cui fa capo l'Acat, Associazione club alcolisti in trattamento, sono una ventina. Ci sono tre o quattro famiglie di Dossobuono e il resto vengono da Caluri, Alpo, Povegliano, Vigasio, Villafranca, Madonna di Dossobuono e altre zone del Villafranchese.
Roberto spiega: «Ho avuto una pancreatine per colpa dell'alcol. Bevevo tanta birra, almeno due litri al giorno. Iniziavo a bere fin dal mattino. Ora al bar consumo acqua, caffè o gingerino. Noi del Club siamo stati coraggiosi ad esporci. Altri hanno le stesse dipendenze eppure fanno finta di nulla, i giovani soprattutto. Finchè non gli succede qualcosa, pensano solo a divertirsi».
Le persone presenti alla serata avevano tra i 40 e i 60 anni. Rosa racconta: «Frequento il Club 434 da sei anni, con mio marito. È stata una scelta fatta con il cuore per salvare la nostra famiglia. Qui ho trovato grandi amici. Da tempo sapevo di avere problemi con l'alcol ma mi mancava il coraggio di espormi. Ho consumato la mia dipendenza in casa. Bevevo vino e nell'ultimo periodo super alcolici. Ho avuto un principio di cirrosi, ero sempre stanca e con i riflessi allentati».
Franco, il marito di Rosa, conferma: «Sono contento di essere qui, da dicembre non tocco alcol. Solo ora mi rendo davvero conto di aver ecceduto».
Se Franco è riuscito, almeno per ora, ad allontanare lo spettro dell'alcol, tanti non ci riescono: ogni anno 30 mila persone muoiono per problemi correlati all'abuso di alcolici. Dario insiste: «È importante l'appoggio della famiglia. Io vengo con mia madre e qui ci siamo detti cose che in 20 anni non erano mai uscite».
La madre di Dario precisa: «Dopo sette mesi che frequentava il Club, Dario è ricaduto nella dipendenza uscendone nuovamente tre mesi dopo. A casa non ha mai bevuto, si ubriacava con gli amici. Ringrazio i carabinieri che l'hanno fermato sulla strada di Bussolengo nel 1998 Se non fosse successo lui avrebbe continuato a bere».