Fa discutere la proposta di Assoutenti di mettere avvertenze sulle etichette degli alcolici
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"ALCOL COME SIGARETTE, IL SOLO CONSUMO, E NON L'ABUSO PUÒ FAVORIRE IL CANCRO. AVVERTENZE PER SALUTE IN ETICHETTA". PARTE LA BATTAGLIA ANTIALCOL DI ASSOUTENTI. "MA È SBAGLIATO, SOLO L'ABUSO FA MALE". COSÌ IL NUTRIZIONISTA CALABRESE
Mettere avvertenze dei rischi per la salute come nelle sigarette sulle etichette di tutti gli alcolici, perché l'alcol, in qualsiasi
quantità, e non solo con l'abuso, può favorire i tumori, tanto che lo Iarc, l'Agenzia di Ricerca sul Cancro dell'Organizzazione Mondiale
della Sanità, inserisce l'alcol nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene, con amianto, arsenico, benzene, tabacco e radiazioni.
Ecco, in sintesi, l'idea di Assoutenti (www.assoutenti.it), organizzazione dei consumatori che ha lanciato la campagna "L'alcol ti uccide,
scegli la vita", scrivendo la richiesta all'Autorità europea per la sicurezza alimentare a Parma, alla Commissione e al Parlamento Ue, e ai
Ministeri italiani di Salute e Sviluppo Economico. Un attacco duro e concreto, che arriva nei giorni in cui una donna alcolista di Genova,
come si legge oggi su "Il Giornale", ha deciso di fare causa ad un produttore di alcolici dopo essersi ammalata di tumore al seno, e che
potrebbe rappresentare un precedente importante. "Si continua a invitare le persone al consumo responsabile dell'alcol. Eppure nessuno
inviterebbe mai a consumare moderatamente amianto", osserva Gianni Testino, epatologo direttore del Centro di alcologia dell'ospedale San
Martino di Genova e vicepresidente della Società italiana di alcologia.
"E per comprendere con precisione il livello di pericolosità dell'alcol - sostiene - è giusto sapere che per contrarre la cirrosi epatica
bisogna berne tanto, mentre per ammalarsi di tumore basta il cosiddetto consumo sociale. Mediamente in una unità alcolica, che corrisponde a una lattina di birra o a un bicchiere piccolo di vino o a una dose da bar di superalcolico o aperitivo, si trovano 12 grammi di etanolo - spiega Testino - che viene trasformato nel nostro organismo in acetaldeide, una sostanza altamente cancerogena. Da questa metabolizzazione si liberano anche i radicali liberi dell'ossigeno. L'acetaldeide si va a legare al nostro Dna modificandolo e tali alterazioni cromosomiche sono in grado di favorire lo sviluppo di cellule neoplastiche. Non solo: l'acetaldeide inibisce anche i meccanismi fisiologici di riparazione del Dna. Nel 2010 - continua - l'Oms ha definito un rapporto causale fra il consumo di bevande alcoliche e il cancro, in riferimento ad alcuni siti del nostro organismo: cavità orale, faringe, laringe, intestino, esofago e seno. E addirittura per il cancro al seno l'alcol e' stato definito l'unico fattore di rischio che noi possiamo eliminare. Secondo le statistiche, circa il 4% di tutti i tumori e' causalmente legato all'uso di bevande alcoliche, correlazione che raggiunge circa il 7% tra gli uomini". Con queste argomentazioni, Assoutenti vuole attirare l'attenzione delle autorità sanitarie europee, ma anche italiane. E il 14 novembre a Roma sotto il ministero della Salute per la "prima giornata europea senza alcol".
"Ma è sbagliato, tanti studi scientifici dimostrano che l'alcol, in certe quantità, non solo non fa male, ma può far bene" commenta il famoso
nutrizionista e docente di alimentazione e nutrizione umana Giorgio Calabrese. "Il fatto che l'Iarc, organizzazione serissima, inserisca l'
alcol in fascia 1 - aggiunge - è un'esasperazione per richiamare l'attenzione sul problema dell'abuso di alcoli, quello sì direttamente
responsabile di patologie, anche tumorali. Ma la relazione tra consumo misurato di alcol e danni alla salute, ormai evidente per le
sigarette, è tutta da dimostrare". "Prima di demonizzare un settore che non è solo economia, ma cultura, tradizione e territorio, bisogna
riflettere bene - ribatte il presidente di Federvini (www.federvini.it) Lamberto Vallarino Gancia - anche perché molti studi dimostrano che
piccole quantità di alcol, e soprattutto di vino, possono fare bene. Noi ci battiamo da anni contro l'abuso, che è il problema, e per il bere
moderato. Se Assoutenti andrà avanti, ci opporremo nei modi opportuni".
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)