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Facebook, i pazienti finiscono "'nella rete" ...e sono rintracciabili?

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Addio privacy, per ricordare la storia clinica di un paziente in medicina si usa Facebook.
A dirlo è uno studio condotto dal Veterans Affairs Medical Center di Washington DC pubblicato su JAMA, che mette in allarme sui pericoli derivati dall'utilizzo delle nuove tecnologie. Circa il 13% degli studenti di medicina americani, infatti, fa trapelare notizia sullo stato di salute dei pazienti attraverso blog o social network come facebook.
I ricercatori hanno riscontrato che anche quando non vengono forniti i nomi o le informazioni personali dei malati, i dettagli sulla loro condizione clinica e ospedaliera permettono di risalire all'identità del paziente.
"Si tratta di una vera e propria violazione della privacy del paziente - afferma Katherine Chretien, autrice dello studio -. La formazione data ai medici, in materia di "dati sensibili" dovrebbe essere aggiornata, per tutelare i pazienti dai rischi di violazione per la privacy presentati da social network e blog". In molti profili sono anche pubblicate foto contenenti stupefacenti e alcol, accostate ad un linguaggio spinto e osceno. "Pur non essendo illegale - continua la Chretien- questo è un tipo di comportamento che non si addice ad un medico, in quanto può danneggiare la fiducia e il rispetto dei pazienti.