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Facebook: strumento per prevenire l'alcol tra i giovani?

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Facebook: strumento per prevenire l'alcol tra i giovani?
Francesca Di Marco
Lo studio dei posts sui maggiori Social Network si rivelano ancora una volta utili ai ricercatori per captare umori e modi di essere.
Era di pochi giorni fa infatti la notizia che vedeva in Twitter la possibilità di misurare le emozioni degli abitanti del Pianeta , mentre un

nuovo studio guidato dal team della dottoressa Megan Moreno dell'University of Washington a Seattle, mette in evidenza che Facebook può

diventare un ottimo indicatore per rintracciare chi può avere problemi di alcol. E per farlo, l'equipe ha monitorato i commenti e le foto

postate in bacheca dagli studenti universitari americani, che ritraevano le loro serate "alcoliche" con tanto d'immagini e affermazioni di

autocompiacimento.
Il campione in questione, ha riguardato 224 pagine Facebook di ragazzi universitari, di sesso maschile e femminile, che è stato valutato in

base a un test specifico sull'assunzione di alcol in rapporto alle sue conseguenze negative.
La dottoressa Moreno, professoressa di pediatria nell'Università del Wisconsin, ha così notato che chi faceva riferimento a frasi che

includevano un abuso di alcol, mostrava anche una maggiore probabilità, pari a 4 volte di più rispetto agli altri studenti che non ne

parlavano, di avere seri problemi di alcol in futuro.
In questo senso il dottor James Niels Rosenquist, psichiatra esperto di social media, afferma che ciò che si legge su Facebook o sui siti di

microblogging come My Space o Twitter, può anche essere considerato un valido strumento per una diagnosi preventiva del problema dell'alcol fra gli adolescenti e gli studenti universitari.
Inoltre, dai dati ottenuti è stato possibile verificare che oltre il 20% dei ragazzi, avevano avuto nell'anno precedente incidenti a causa

dell'abuso di alcol. La dottoressa Moreno aggiunge che questi risultati dovrebbero essere presi in considerazione proprio dalle università,

che dovrebbero richiedere la consulenza di Centri per la Salute specializzati e sviluppare delle inserzioni mirate online per identificare e

attrarre chi è maggiormente a rischio, per ridurre questa preoccupante tendenza giovanile.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)