«Fanno paura le pene per chi guida ubriaco. E si vende meno vino»
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Vietato bere, se poi a casa ci si va alla guida della propria automobile. Le norme sulla guida in stato di ebbrezza sono sempre più severe, chi ci casca rischia di dover dare l'addio alla patente per un bel pezzo. E dato che alla sera sul territorio i mezzi alternativi all'automobile privata sono ben pochi, l'unica opzione responsabile per chi esce a cena, sia per una pizza che per un lauto pasto al ristorante, è quella di rimanere digiuno da qualsivoglia sostanza alcolica, fatto salvo qualche misuratissimo assaggio. E a pagarne le conseguenze, economiche, sono i ristoratori.
Oltre alla crisi che costringe i clienti a mettere mano al portafogli con sempre minor frequenza, a incidere sulla somma totale del conto, ribassandolo notevolmente, c'è il fatto che ormai sono sempre più rari i «temerari» che si azzardano a ordinare un'intera bottiglia di vino. «Difficilmente viene scelto più di un bicchiere di vino a testa o un quartino a coppia», spiega Debora Barzan della Bottega del Vino. «E questo ha inciso notevolmente sul calo degli introiti: una bottiglia media può costare anche una quarantina di euro, un bicchiere difficilmente più di tre. Proprio una bella differenza, direi».
Si tratta di un'osservazione, quella fatta dalla maggior parte dei ristoratori che abbiamo sentito, che non vuole però giudicare in alcun modo le norme antialcol del codice della strada. Insomma, nessuna polemica simile a quella avvenuta tra il governatore del Veneto Giancarlo Galan e il ministro dell'agricoltura Luca Zaia, durante l'ultima edizione del Vinitaly. Zaia aveva infatti giudicato le norme come troppo severe, tuonando contro la filosofia «per cui chi beve due bicchieri di vino è considerato un ubriacone al volante». Affermazioni che avevano scatenato la reazione del governatore Galan, che aveva ribattuto commentando: «Ho pensato ai tanti genitori che hanno avuto ragazzini morti per eccesso di alcol, a intere famiglie distrutte perché qualcuno guidava in condizioni per cui non doveva mettersi al volante».
Ben lontani da questa polemica, infatti, i gestori dei locali del centro si limitano a chiedere mezzi di trasporto alternativi, che riportino la gente a poter ordinare tranquillamente un'intera bottiglia di vino, senza l'onere di doversi poi mettere al volante, rischiando non solo la patente ma anche l'incolumità propria e degli altri viaggiatori.
«Non si tratta di dover esprimere un giudizio. Ma si vorrebbe invece poter avere a disposizione dei clienti altri mezzi di trasporto. Ad esempio taxi con tariffe ridotte, in linea con le altre grandi città europee e altre forme di trasporto pubblico», hanno proposto in molti.
I.N.