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Fano (PU): progettare un'estate senza a abusi di alcol

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"Progettiamo un'estate senza abusi di alcol"
Fano "L'alcol rende schiavi. Prendi in mano la vita non la bottiglia". L'Amministrazione comunale lancia la campagna di sensibilizzazione

contro l'abuso di alcolici, problema diffuso in particolare tra i giovanissimi, come hanno messo in luce i recenti fatti avvenuti alla Notte

Bianca, all'insegna dello slogan: "Fano, per un'estate di sano divertimento". Una campagna che accompagnerà l'intera programmazione estiva, con un'immagine forte e ben riconoscibile che possa trasmettere ai ragazzi un messaggio diretto: gli effetti negativi provocati dall'abuso di alcol. Del resto le recenti statistiche non lasciano dubbi nel registrare un pericoloso incremento dell'abitudine al bere per ubriacarsi, soprattutto tra i giovani. L'abuso di alcol resta, infatti, uno dei principali fattori di rischio di morte se associato alla guida. L'elevata e crescente mortalità giovanile si stima correlata all'abuso di alcol per oltre il 40% dei casi e rappresenta la causa di più del 46% del totale dei morti di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Testimonial d'eccezione della campagna è don Antonio Mazzi, che ieri ha presentato l'iniziativa insieme al sindaco e all'assessore al Turismo

ed Eventi Alberto Santorelli. "Il caso di violenza sessuale avvenuto nel corso della Notte Bianca non può pregiudicare un'intera città e le

sue manifestazioni, ma non va neanche sottovalutato - ha sottolineato Aguzzi - non basta dire che poteva succedere ovunque e in qualsiasi

momento. Dobbiamo fare tesoro delle esperienze negative per cercare di prevenire. Lo vogliano fare attraverso questa campagna, che continuerà anche in autunno con incontri nelle scuole. Fano è ormai divenuta la Rimini delle Marche, le manifestazioni che si svolgono in città sono positive per i nostri giovani e per il turismo, possiamo continuare così se c'è maggiore attenzione da parte di tutti".
Don Mazzi ha già assicurato la sua presenza per incontrare i giovani nelle scuole, ma anche insegnanti e genitori: "Non possiamo continuare a parlare dei ragazzi, dobbiamo guardarli in faccia. L'età dell'adolescenza è anticipata in maniera sconvolgente e la scuola media non si rende conto che gli studenti non sono più bambini. Bisogna proporre loro attività come la musica e l'educazione fisica, e qui deve essere l'ente locale ad intervenire". Pur riconoscendo il ruolo delle famiglie, don Mazzi ha messo in luce come l'adolescenza sia il momento della scuola e del tempo libero, i due fronti su cui è necessario agire per fare prevenzione "Dobbiamo insegnare ai ragazzi a  ivertirsi. Di notti bianche ne farei una al mese, ma bisogna dare ai giovani alternative per un divertimento intelligente".
federica giovannini


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)