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News di Alcologia

Farmaci "antisbornia": avvertenze e rischi

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Debora De Santis
Tra le bevande commercializzate in Italia, alcune promettono che, consumate al termine di una serata di eccessi, aiuterano a

prevenire i sintomi della sbornia, così che non si avranno postumi e il giorno dopo si starà benissimo.
E’ vero però che l’enfasi messa su sugli estratti di piante come liquirizia e carciofo non trovano riscontro nell’osservazione

scientifica, per cui che il carciofo influenzi il metabolismo dell’alcol non è affatto assodato. In alcuni casi i test sono

stati condotti su un campione talmente ristretto da non rappresentae in alcun modo una prova di validità.
Se si considera che il target delle bibite antisbornia è rappresentato in prevalenza da giovani, quel che salta subito

all’occhio è che molti potrebbero sentirsi autorizzati a dedicarsi senza freni all’alcol, in quanto attratti dall’illusione di

una bevanda in grado di riportare tutto alla normalità. Inutile sottolineare quanto un comportamento simile potrebbe essere

dannoso per la salute dei giovani in questione e di chi li circonda.
Dal momento che nonostante le campagne educative, gli appelli alla prudenza, i controlli della polizia, i reportage sulle

stragi del sabato sera la mortalità giovanile risulta legata in misura sempre maggiore all’alcol, un certo allarme rispetto

all’utilizzo di simili rimedi è comprensibile e generalizzato.
In Francia, ad esempio, il messaggio pubblicitario di una di queste bevande ha messo in allarme le autorità, proprio pr via

del rischio che i giovani possano sentirsi incoraggiati a bere troppo grazie alla sicurezza che basterà una bevanda per porre

rimedio a tutto, scongiurando non solo la possibilità di essere ‘intercettati’, ma anche i classici sintomi conseguenti ad una

sbronza.
Al di là dell’efficacia delle bibite antisbornia, la raccomandazione da fare a giovani e non giovani è sempre la stessa: bere

poco e soprattutto non guidare dopo aver bevuto è l’unico modo sicuro per non rischiare la vita.