«Fate attenzione alle amicizie dei vostri figli e alla prevenzione»
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«Le ragazze minorenni che arrivano ai servizi sono poche. E vengono accompagnate dai genitori». Stefania Gasparotto psicologa e psicoterapeuta del Sert, Servizio contro le tossicodipendenze dell'Ulss 6 segue da anni il problema alcolismo. «Stiamo notando un'inversione di tendenza che fa riflettere prosegue : le donne cominciavano a bere attorno ai 40 anni. È sempre stata questa l'immagine che abbiamo avuto statisticamente parlando, ora l'età si è abbassata notevolmente mettendo in luce un fenomeno già al centro di studi e ricerche». Non solo. Ci sono stati grossi cambiamenti nei modelli di consumo, i medici usano altri termini per fotografare le baby sbronze: «Si parla di binge drinking, che consiste nell'abitudine a consumare eccessive quantità di alcol . Per convenzione più di sei bicchieri in un'unica occasione». Secondo gli esperti ubriacarsi per i ragazzi è un po' come apparire in televisione: esalta l'esistenza, la giustifica e la proietta oltre gli ostacoli. Niente a che vedere con la trasgressione: al contrario gli under 18 si ubriacano per conformismo. Per farsi forza. «Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità - prosegue Stefania Gasparotto - nella fascia tra gli 11 e i 15 anni il 19,7 per cento dei maschi fa uso di alcol e le femmine seguono a ruota con il 15,3 per cento. E queste statistiche, anche se nazionali, non si discostano molto da quanto vediamo e raccogliamo con i questionari che consegniamo nelle scuole».
Il pericolo è serio, come affrontarlo? «Fare attenzione alle amicizie dei propri figli, la famiglia ha un ruolo fondamentale». Come sempre, verrebbe da aggiungere. Sta di fatto che l'alcol rimane la più micidiale delle droghe perché non viene considerata tale. Quanto più un oggetto è evidente, tanto più risulta nascosto.
E, infine, si punta il dito sul branco: per i giovani far parte di un gruppo di amici , inserirsi, essere protagonisti durante le serate sono segnali importanti . Il ragazzo astemio che frequenta amici che bevono si troverà sempre davanti ad un bivio: lascio il gruppo o comincio a bere. «Per questo le campagne dell'Ulss "Meno alcol, più gusto" iniziano dalla seconda e terza media - conclude la dott. Gasparotto - : creare una sorta di rete di protezione con ragazzi, insegnanti e famiglie diventa fondamentale».