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Febbre dell'azzardo, un'emergenza sociale sempre più diffusa

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Febbre dell'azzardo, un'emergenza sociale sempre più diffusa

Scommesse sportive, roulette, slot machine, video poker, gioco d'azzardo online legalizzato: gran parte degli italiani tenta ogni tanto la sorte senza farsi coinvolgere, mentre per quasi il 5 per cento della popolazione adulta il gioco d'azzardo può diventare una vera e propria patologia, che fa parte delle “new addiction” o nuove dipendenze di oggi.?

I giocatori “patologici” non riescono a smettere, malgrado le conseguenze negative di tipo personale, familiare, sociale e finanziario, e il gioco diventa spesso il principale motivo di vita: se non può scommettere, “il tossico del gioco” prova agitazione o irritabilità e con il tempo deve aumentare la frequenza e il valore delle scommesse per arrivare al limite e a allo stato di eccitazione desiderata.Nelle forme più gravi il giocatore compulsivo, spaventato dall'emergenza finanziaria, può cominciare a soffrire di depressione, ricorrendo ad alcol e droghe o tentando nei casi più gravi perfino il suicidio.

Secondo stime recenti, l’Italia è stato nel 2012 il secondo Paese al mondo per diffusione del gioco d’azzardo, il primo per il “Gratta e vinci”. Sono circa 15 milioni i giocatori occasionali nella penisola, di cui una quota composta anche da ragazzi tra i 15 e i 19 anni: di questi sono circa cinquecento-ottocentomila le persone con problemi di dipendenza (oltre il 25/30% sono donne), un numero in crescita, che ha spinto il Ministero della Salute a inserire questa malattia nei Lea (Livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni e servizi garantite dalla sanità pubblica).

Nei disturbi da gioco d'azzardo, rientrano sia il gioco d'azzardo patologico (o gambling disorders), sia il gioco d'azzardo problematico. Il primo fa parte dei disturbi di tipo psichiatrico, in particolare in quelli del controllo degli impulsi, mentre il secondo è considerato una forma meno grave, anche se presente in diversi test di valutazione diagnostica.


I fattori di rischio della ludopatia? “Negli ultimi venti anni i ricercatori ne hanno identificato diversi, dalla giovane età, al genere maschile, a un basso livello socio-economico, allo stato di separato/divorziato”. - spiega il dottor Massimiliano Pomponi, psichiatra, psicoterapeuta e docente a contratto di Psichiatria all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma- ”Più specificatamente gli “slot machine gamblers” tendono a essere donne più anziane con altre problematiche psichiatriche associate e insorgenza di gioco d'azzardo in tarda età (spesso scatenato da stress insoddisfazione o depressione) , mentre gli sport gamblers sono più spesso uomini giovani con altre dipendenze patologiche concomitanti”.?


Anche i fattori ambientali possono contribuire allo sviluppo di questi disturbi.

“La disponibilità di situazioni e strutture adibite al gioco facilmente accessibili e l'esposizione precoce ad ambienti di gioco d'azzardo, già dalla preadolescenza, sono importanti fattori favorenti”. – continua Pomponi- “Per quanto riguarda invece la storia personale, si possono associare fattori di rischio comuni ad altre problematiche psichiatriche rilevanti, come esperienze traumatiche, lutto, separazione, licenziamento o pensionamento,maltrattamenti e abusi durante l'infanzia”.

 

I disturbi da gioco d'azzardo possono essere collegati anche ad altri disturbi psichiatrici. I risultati dello studio NESARC (National Epidemiologic Survey on Alcohol and Related Conditions, il più grande studio di epidemiologia psichiatrica), parlano chiaro: l'abuso di sostanze è più frequente in chi gioca e il rischio di soffrire di alcolismo è 6 volte maggiore rispetto alla popolazione “non-gambler”. Fortemente associati sono anche i disturbi dell'umore: la depressione maggiore e il disturbo distimico sono 3 volte più presenti tra i giocatori, mentre gli episodi maniacali sono 8 volte più frequenti rispetto ai non-gamblers. Spesso associati sono i disturbi d'ansia (già molto comuni nella popolazione generale, come sintomo aspecifico di malessere psichico)”.

 

Ma non è tutto. Secondo diversi studi epidemiologici il rischio di avere un disturbo di personalità in associazione al gioco d'azzardo patologico sarebbe 8 volte maggiore rispetto ai non giocatori. Chi gioca è più attratto dal rischio, più orientato all'impulsività e più portato a sottovalutare le conseguenze a lungo termine delle proprie azioni, in una concezione del tempo vissuto come un eterno presente.

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://lifestyle.tiscali.it/socialnews/salute/Stagno/12025/articoli/Febbre-dell-azzardo-un-emergenza-sociale-sempre-pi-diffusa.html

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)