Federvini: osservazioni sullo "stile mediterraneo di consumo"
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Lo stile Mediterraneo come modello di consumo vince nel 2010. A farlo presente è Federvini, l'associazione che rappresenta i vini, gli aperitivi, i liquori e i distillati che segnala per gli ultimi 12 mesi un aumento delle vendite nel mercato dei vini tra il 3% all'8% a seconda delle categorie
"Abbiamo - ha dichiarato il presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia - registrato un rilancio su tutti i mercati di prodotti importanti per la tradizione italiana come il Moscato, il Prosecco, lo Spumante e in generale dei vini di qualita. "E' il segno piu' importante di una fiducia dei consumatori che si consolida a conferma del buon operato di tutto il comparto nel corso degli ultimi anni. Nonostante una produzione dimezzata nel corso degli ultimi dieci anni" ha proseguito Gancia "la bilancia resta in attivo grazie ad un passaggio sostanziale del mercato che punta decisamente sulla qualita' dei prodotti legati alle eccellenze del nostro territorio. In estrema sintesi in Italia si beve di meno ma si beve meglio. Il che significa essere riusciti a convincere i consumatori sull'importanza di un bere sano e piu' responsabile".
Nel dettaglio si legge in una nota dell'associazione i dati della recente ricerca Nielsen che ha monitorato il mercato dei consumi alcolici dal 2006 ad oggi conferma la tendenza verso una maggiore moderazione"Rileviamo - ha detto ancora Gancia - una diminuzione dei consumi nelle discoteche e una crescita negli ambiti piu' tradizionali come la famiglia, in compagnia di amici e nelle occasioni speciali come il Natale. Un certo cambiamento dei costumi sociali, come l'affermazione dell'happy hour e degli aperitivi ha determinato una crescita dei bianchi leggeri e frizzanti
Sul riconoscimento da parte dell'Unesco della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell'Umanita' Gancia ha commentato invece che "sono anni che Federvini, sostiene l'importanza della diffusione e della divulgazione dello Stile Mediterraneo fondato sulla cultura della convivialita', della socialita' e della moderazione, elementi indispensabili per la formazione delle buone abitudini di consumo e nella prevenzione dei fenomeni di abuso. Da qui nasce l'impegno di tutto il comparto in un'azione di comunicazione responsabile rivolta soprattutto ai giovani che costituiscono il segmento piu' sensibile dove concentrare gli sforzi anche nel futuro".
Nel particolare la ricerca Nielsen 2006-2010 su "Il Consumo di Alcolici in Italia" emerge come trend generale una flessione dei consumi sia per sesso che per eta', anche se risulta nettamente diminuita la percentuale di donne che consumano alcolici. Il dato che si evidenzia con maggiore forza e' la flessione dei consumi durante la settimana unitamente all'intensita' del consumo: non piu' di un bicchiere per singola occasione, per oltre il 50% dei consumatori. Nei giorni di festa per il 70% dei consumatori prevale il consumo di un solo bicchiere. A bere sono per lo piu' gli uomini nelle fasce di eta' 35-54 anni. Risulta comunque un consumo sobrio che si concentra per lo piu' durante la cena o l'aperitivo e che si limita ad una sola "bevuta". Perde forza il "bere per lo sballo" la discoteca non e' piu' il luogo sovrano del consumo, i giovani hanno adottato (nella loro maggioranza) un bere moderato, prestando piu' attenzione alle quantita' e alla differenziazione di cio' che bevono soprattutto se sanno di dover guidare. Il 98% evita di bere alcolici pesanti se sa di dover guidare; L'88% evita totalmente di bere se sa di doversi mettere al volante e il 95% evita di associare diversi tipi di alcol.