Feltre (BL): contro alcol e droga piano di prevenzione nelle scuole superiori
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Contro alcol e droga piano di prevenzione nelle scuole superiori
FELTRE. Torna nelle scuole e coinvolge sempre più studenti il progetto di prevenzione e sensibilizzazione chiamato "Quel
bicchiere di troppo", un'iniziativa contro l'abuso di alcol e droghe che Federico Di Giorgi, suo ideatore e coordinatore, sta
portando nelle classi del feltrino. Lo scopo non è quello di fare proibizionismo, ma di dare ai ragazzi nozioni precise e
concrete sulle conseguenze, talvolta irrimediabili, dell'uso e dell'abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti. Quattro gli
istituti coinvolti.
Tra i promotori c'è Anna Attanasio, membro dell'associazione Giovani rinati nella luce e madre di un ragazzo morto in un
incidente stradale. Al suo fianco ci sono Michele Paniz, infermiere del pronto soccorso, ed Ennio Zannin della polizia
locale, per dare un quadro completo delle implicazioni psicologiche, fisiche e giuridiche. Non ci sono solo spiegazioni
teoriche, ma anche prove pratiche di pronto soccorso e dell'etilometro, con proiezioni di video e immagini.
Sono quattro gli istituti superiori coinvolti con le classi terze: al liceo classico e scientifico Dal Piaz e al liceo psico
-pedagogico e biologico Vittorino da Feltre che avevano aderito anche lo scorso anno, si sono aggiunti quest'anno l'istituto
tecnico Negrelli e il geometri Forcellini.
Il progetto è partito lo scorso 15 febbraio proprio al Forcellini, coinvolgendo trentatre studenti. Il 21 è arrivato di
fronte a 39 ragazzi dello scientifico e stamattina arriverà alle Canossiane, per concludersi a marzo al Negrelli e al
geometri.
Dopo la fase nelle scuole, in ognuno dei tre comuni rappresentati dalla consulta "Diciamo la nostra" - capofila del progetto
- Di Giorgi terrà incontri informativi con il coinvolgimento delle forze di polizia, che saranno presenti con stand
espositivi di mezzi e strumenti usati nel controllo stradale.
La speranza è che anche quest'anno il progetto sia accolto dagli studenti con serietà, e che gli esiti si possano verificare
non solo nel questionario finale di valutazione, ma anche nelle scelte di vita che questi ragazzi faranno fuori dalle loro
classi.