Ferrara: droga e alcol, discoteca chiusa
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Amplificatori spenti, piste vuote e porte chiuse. Con un provvedimento emesso «per motivi di sicurezza e ordine pubblico» il questore di Ferrara, Salvatore Longo, ha disposto a partire da ieri la chiusura al pubblico della discoteca "Madame Butterfly", in via Bottego, zona piccola e media industria, uno dei locali da ballo più "trendy" e affermati della provincia. Il luogo di ritrovo, frequentato dai più noti dj e attrazioni del settore oltre che meta settimanale per migliaia di giovani provenienti da molte città dell'Emilia Romagna, del Veneto e della Lombardia, non potrà accogliere la clientela per due week end: quello in corso e il prossimo. Riaprirà i battenti, spiega Fabio Marzola, uno dei soci dell'attività, venerdì 26 marzo. Nel frattempo il "Madame Butterfly" dovrà rispettare l'ordine del questore, che ha applicato l'articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps), che prevede fra l'altro la sospensione della licenza commerciale se nell'attività di un esercizio viene ravvisato «pericolo per l'ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini». Il provvedimento «è intervenuto - spiega una nota della questura - dopo una serie non indifferente di episodi, a seguito dei quali sono stati effettuati numerosi interventi ed attività da parte non solo della Polizia di Stato, ma anche dell'Arma dei Carabinieri e delle altre forze di polizia». Da settimane la clientela che frequenta il locale è sottoposta a controlli ripetuti che si sono infittiti in modo particolare dopo la morte di Sahid Belamel, il ventinovenne marocchino deceduto nella vicina via Colombo la mattina del 14 febbraio scorso, dopo essere rimasto per tre ore nudo, al freddo e senza soccorsi. Tra i motivi che hanno spinto il questore ad assumere il provvedimento c'è, spiega la nota, proprio il decesso del giovane, «che aveva trascorso la serata all'interno della discoteca dopo aver consumato una notevole quantità di sostanze alcoliche». Ma si tratta solo di uno dei motivi che ha spinto la questura ad emettere un provvedimento diretto in genere contro altre tipologie di esercizi, come i bar. «I maggiori reati rilevati - contesta la questura alla discoteca - sono stati quelli in materia di sostanze stupefacenti con arresti, denunce e segnalazioni a partire già dalla fine dello scorso anno. Tutte le persone coinvolte erano avventori e frequentatori, anche di giovane età, del locale; gli interventi infatti, sono tutti avvenuti nel contesto delle serate/nottate di apertura della discoteca». Diversi «i servizi effettuati dal personale della Squadra mobile e della Polizia amministrativa e sociale» che «hanno consentito di giungere al necessario provvedimento emesso dal questore», chiosa il comunicato. «Non ci sono responsabilità penali per il locale - sottolinea il questore Longo - ma è pacifico che in diversi casi persone uscite dalla sala da ballo sono state trovate in possesso di stupefacenti. L'esito dei controlli, eseguiti con la collaborazione delle altre forze di polizia, e la vicenda del febbraio scorso (la morte di Sahid, ndr) ci hanno indotto a richiedere più attenzione per alcuni fenomeni che destano grave allarme sociale. Ricordo che il questore può richiedere, se i fatti si ripetono, anche la revoca della licenza: lo abbiamo già fatto per altre attività».
Risponde la direzione del locale: «Clientela sana, dentro il locale niente stupefacenti ed eccessi di bevute»
Ha deciso di opporsi al provvedimento della questura la discoteca "Madame Butterfly". La direzione del locale ricorrerà, spiega una nota, «contro la sospensione della licenza per dieci giorni. Le ragioni addotte a sostegno del provvedimento si riferiscono a numerosi controlli effettuati dalle forze dell'ordine all'esterno della discoteca e che avrebbero portato al rinvenimento di sostanze stupefacenti in modica quantità e per uso personale a cittadini italiani e stranieri. Nessun controllo all'interno del locale, operato da forze dell'ordine anche in modo meticoloso e ripetitivo, ha mai evidenziato uso anche sporadico di stupefacenti da parte degli avventori del Madam». «E' noto che la gioventù che frequenta il locale è sana, aliena dal consumo di stupefacenti e non è dedita all'abuso di sostanze alcoliche - replica il "Madam" - Se fosse stato provato il contrario, sarebbero stati redatti precisi rapporti alle autorità competenti. L'attento servizio di vigilanza del "Madam" non ha avuto mai bisogno di entrare in azione perchè è ben nota l'avversione da parte dei proprietari del locale all'uso di sostanze stupefacenti o all'abuso di alcol. Il provvedimento viene avvertito quindi, come palesemente ingiusto. D'altra parte non sarebbe possibile ai proprietari del Madam, esercitare una vigilanza nei luoghi pubblici esterni allo stesso locale ove, invece, in modo puntuale operano le forze di polizia».Amplificatori spenti, piste vuote e porte chiuse. Con un provvedimento emesso «per motivi di sicurezza e ordine pubblico» il questore di Ferrara, Salvatore Longo, ha disposto a partire da ieri la chiusura al pubblico della discoteca "Madame Butterfly", in via Bottego, zona piccola e media industria, uno dei locali da ballo più "trendy" e affermati della provincia. Il luogo di ritrovo, frequentato dai più noti dj e attrazioni del settore oltre che meta settimanale per migliaia di giovani provenienti da molte città dell'Emilia Romagna, del Veneto e della Lombardia, non potrà accogliere la clientela per due week end: quello in corso e il prossimo. Riaprirà i battenti, spiega Fabio Marzola, uno dei soci dell'attività, venerdì 26 marzo. Nel frattempo il "Madame Butterfly" dovrà rispettare l'ordine del questore, che ha applicato l'articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps), che prevede fra l'altro la sospensione della licenza commerciale se nell'attività di un esercizio viene ravvisato «pericolo per l'ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini». Il provvedimento «è intervenuto - spiega una nota della questura - dopo una serie non indifferente di episodi, a seguito dei quali sono stati effettuati numerosi interventi ed attività da parte non solo della Polizia di Stato, ma anche dell'Arma dei Carabinieri e delle altre forze di polizia». Da settimane la clientela che frequenta il locale è sottoposta a controlli ripetuti che si sono infittiti in modo particolare dopo la morte di Sahid Belamel, il ventinovenne marocchino deceduto nella vicina via Colombo la mattina del 14 febbraio scorso, dopo essere rimasto per tre ore nudo, al freddo e senza soccorsi. Tra i motivi che hanno spinto il questore ad assumere il provvedimento c'è, spiega la nota, proprio il decesso del giovane, «che aveva trascorso la serata all'interno della discoteca dopo aver consumato una notevole quantità di sostanze alcoliche». Ma si tratta solo di uno dei motivi che ha spinto la questura ad emettere un provvedimento diretto in genere contro altre tipologie di esercizi, come i bar. «I maggiori reati rilevati - contesta la questura alla discoteca - sono stati quelli in materia di sostanze stupefacenti con arresti, denunce e segnalazioni a partire già dalla fine dello scorso anno. Tutte le persone coinvolte erano avventori e frequentatori, anche di giovane età, del locale; gli interventi infatti, sono tutti avvenuti nel contesto delle serate/nottate di apertura della discoteca». Diversi «i servizi effettuati dal personale della Squadra mobile e della Polizia amministrativa e sociale» che «hanno consentito di giungere al necessario provvedimento emesso dal questore», chiosa il comunicato. «Non ci sono responsabilità penali per il locale - sottolinea il questore Longo - ma è pacifico che in diversi casi persone uscite dalla sala da ballo sono state trovate in possesso di stupefacenti. L'esito dei controlli, eseguiti con la collaborazione delle altre forze di polizia, e la vicenda del febbraio scorso (la morte di Sahid, ndr) ci hanno indotto a richiedere più attenzione per alcuni fenomeni che destano grave allarme sociale. Ricordo che il questore può richiedere, se i fatti si ripetono, anche la revoca della licenza: lo abbiamo già fatto per altre attività».
Risponde la direzione del locale: «Clientela sana, dentro il locale niente stupefacenti ed eccessi di bevute»
Ha deciso di opporsi al provvedimento della questura la discoteca "Madame Butterfly". La direzione del locale ricorrerà, spiega una nota, «contro la sospensione della licenza per dieci giorni. Le ragioni addotte a sostegno del provvedimento si riferiscono a numerosi controlli effettuati dalle forze dell'ordine all'esterno della discoteca e che avrebbero portato al rinvenimento di sostanze stupefacenti in modica quantità e per uso personale a cittadini italiani e stranieri. Nessun controllo all'interno del locale, operato da forze dell'ordine anche in modo meticoloso e ripetitivo, ha mai evidenziato uso anche sporadico di stupefacenti da parte degli avventori del Madam». «E' noto che la gioventù che frequenta il locale è sana, aliena dal consumo di stupefacenti e non è dedita all'abuso di sostanze alcoliche - replica il "Madam" - Se fosse stato provato il contrario, sarebbero stati redatti precisi rapporti alle autorità competenti. L'attento servizio di vigilanza del "Madam" non ha avuto mai bisogno di entrare in azione perchè è ben nota l'avversione da parte dei proprietari del locale all'uso di sostanze stupefacenti o all'abuso di alcol. Il provvedimento viene avvertito quindi, come palesemente ingiusto. D'altra parte non sarebbe possibile ai proprietari del Madam, esercitare una vigilanza nei luoghi pubblici esterni allo stesso locale ove, invece, in modo puntuale operano le forze di polizia».