Ferrara: i trentenni sono i più «sballati» in auto
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«Sì, sono dati agghiaccianti ma purtroppo ancora incompleti. Ai 182 conducenti con alcol-test positivo morti in incidenti stradali tra il 2000 e il 2008 si devono aggiungere quelli per droga e le vittime innocenti provocate da chi si mette alla guida dopo essersi "fatto", aver bevuto o aver fatto entrambe le cose», ripete Anna Barbieri, dell'Associazione familiari e vittime della strada. Una strage silenziosa, perchè la cronaca riporta i fatti, ma non sempre è in grado di ricostruire con tempestività le dinamiche e le responsabilità che fanno da retroscena agli incidenti stradali più gravi o mortali. Solo le autopsie, i test sul sangue e le analisi tecniche eseguite dai periti sono in grado di risalire, in genere dopo mesi, alle cause reali. L'indagine statistica elaborata da Anna Barbieri sulla base dei dati forniti dalla Medicina legale e dalla Rianimazione del S. Anna inizia finalmente a tracciare i contorni di un fenomeno piuttosto diffuso ma ancora poco conosciuto. Dai dati risulta che 182 conducenti di veicoli deceduti tra il 2000 e il 2008 in provincia di Ferrara avevano abusato di alcol prima di mettersi alla guida e che l'anno scorso 14 persone sono state ricoverate in Rianimazione: 7 avevano bevuto, 2 avevano "fumato" (cannabis), 3 avevano bevuto e sniffato cocaina, 1 aveva bevuto e "fumato", 1 aveva bevuto, "fumato" e sniffato. Solo nel 2007 sono stati 16 i decessi con esito positivo all'alcol-test, saliti a 23 nel 2008. Il giorno della settimana con più ricoveri in Rianimazione è il mercoledì, il sabato è il giorno col maggior numero di morti. La fascia d'età più a rischio nella classifica dei decessi associati all'alcol è quella compresa fra i 18 e i 37 anni, con una prevalenza emergente del decennio anagrafico 28-37 anni, il che fa pensare che gli ultimi inasprimenti legislativi hanno scoraggiato i conducenti più giovani, mentre a dare il peggio di sè sono i colleghi un po' più maturi e non certo neopatentati. Anna Barbieri ricorda che un tasso alcolemico compreso fra 0,2 e 0,49 (il limite ammesso è 0,50) fa aumentare la probabilità di "incidente fatale" di 3 volte, fra 0,5 e 0,79 di 6 volte, fra 0,8 e 0,99 di 11 volte e se si arriva a 1,5 di 25 volte. Negli ultimi anni sono cresciuti i controlli su strada eseguiti dalle forze dell'ordine. «Per noi è un'attività importantissima - spiega il maggiore dei carabinieri della Compagnia di Ferrara Gabriele Gainelli - oggi abbiamo più strumenti a disposizione, possiamo ritirare la patente e in determinate circostanze sequestrare il veicolo. Ma è chiaro che non basta. Bisogna migliorare la consapevolezza dei rischi di chi si mette al volante attraverso l'informazione ma soprattutto l'educazione, è su questo terreno che bisogna agire». Spesso, è noto, chi guida in stato d'ebbrezza ha passato la serata in un locale pubblico. «Sì, ci accusano di aver molto a che fare con questi comportamenti pericolosi - commenta Michele Mazzanti , titolare di uno degli street bar più frequentati della città, il Messisbugo - ma noi teniamo gli avventori in centro storico e chi passa la serata nel cuore della città di frequente non usa l'auto». Anche Alessandro Osti , direttore della Confesercenti, si tira fuori: «Noi abbiamo partecipato a diverse campagne contro l'abuso di alcol tra i giovani, oggi centinaia di locali pubblici sono stati dotati di etilometri e gli avventori possono misurare all'uscita il proprio grado di lucidità». Andrea Cavallina , titolare del ristorante "La Romantica" ha installato uno di questi apparecchi. «Soprattutto i trentenni - dice - sono incuriositi ed effettuano il test. E' chiaro però che non possiamo sapere se poi guidano l'auto oppure no».