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Ferrara, sempre più giovani nella morsa di droghe e alcol: i dati dell'Osservatorio Epidemiologico

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Sempre più giovani nella morsa di droghe e alcol
In aumento i ragazzi tra 14 e 24 anni che si rivolgono ai servizi dell'Asl. Uso precoce di eroina e cocaina
di Fabio Terminali
FERRARA. Sempre più numerosi e sempre più giovani. Con scarsa o nulla consapevolezza di stare seguendo una strada pericolosa. E' un quadro preoccupante quello che emerge dal rapporto annuale dell'Osservatorio epidemiologico dipendenze patologiche dell'Asl di Ferrara. Un resoconto che nell'ultima edizione, presentata ieri pomeriggio alla biblioteca Bassani del Barco, si concentra non a caso sugli adolescenti.
«Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito all'incremento costante dell'accesso ai nostri servizi di giovani in una fascia d'età compresa

tra i 14 e i 24 anni - spiega Luisa Garfofani, direttrice del programma Dipendenze patologiche - una nuova utenza che assume comportamenti di consumo diversi rispetto al passato e al profilo del tossicomane classico; un consumo di tipo precoce e saltuario, che se non contrastato adeguatamente produce comunque nel tempo vera e propria tossicodipendenza».
La crescita esponenziale di persone che si sono rivolte ai servizi sanitari per iniziare o proseguire un percorso terapeutico è leggibile

dalle cifre: nel 2010 gli utenti complessivamente seguiti in provincia di Ferrara per uso di droga sono state 1.039 (nel 2000 erano 867, con

un tasso incrementale di periodo del 20%); 467 gli utenti per via dell'alcool (dieci anni prima si era a quota 159, quindi siamo di fronte ad

una triplicazione), 144 al tabacco e 44 per un problema di "gambling", ovvero di gioco d'azzardo. Si conferma la tendenza selettiva per sesso

della dipendenza da droghe: gli utenti in carico sono in netta prevalenza maschi (85%). Gli stranieri, in prevalenza nordafricani e originari

dell'Europa dell'Est, rappresentano il 4% sul totale.
Quanto alle sostanze, nel 2010 in provincia quelle primarie maggiormente utilizzate dagli utenti sono risultate essere l'eroina (77%), la

cocaina (11%) e la cannabis (10,8%). Gli assuntori di cannabinoidi continuano a rappresentare una quota considerevole, anche se in leggera

flessione, mentre a mantenersi costante (20% degli utenti) è il consumo secondario: vale a dire che la marijuana è accoppiata sempre più ad

altre sostanze e in soggetti vulnerabili l'uso precoce può indurre e amplificare un comportamento di ulteriore sperimentazione evolutiva di

droghe.
Un corto circuito pericoloso ancora descritto dalle cifre: l'età di accesso ai servizi si abbassa sempre più, la fascia compresa tra i 14 e i

24 anni raggiunge il 41,3% dei nuovi ingressi.
Si incrementano le richieste di trattamento per abuso di eroina e di cocaina. E il marketing impazza, con l'abbassamento dei prezzi che rende

queste sostanze più accessibili sul mercato anche da una clientela non facoltosa.
Si capisce quindi come sia fondamentale intervenire subito: «Il nostro primo interlocutore sono le famiglie - dice la Garofani - la

competenza sul proprio figlio e sul mondo che gli gira attorno è fondamentale. Assieme alla scuola è lo strumento più importante di

protezione. I giovani, ancor prima di essere giudicati, vanno ascoltati».
Il problema è quindi quanto mai impellente e riguarda tutta la società.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)