Ferrara: Ser.T. e Confartigianato insieme per la prevenzione
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Di come curare e riabilitare gli alcolisti, in particolare giovanissimi e donne adulte, si parlerà oggi (giovedì) e domani
(venerdì), alla Sala Zarri di Confartigianato, nell'ambito di un incontro formativo organizzato dal Sert di Ferrara e rivolto
agli operatori dei servizi Ausl (sia ospedalieri che universitari), terzo settore e volontariato sociale.
E che il problema «sottostimato» sia anche ferrarese lo rivelano i numeri: nel 2009 gli utenti in carico ai 5 centri
alcologici della provincia di Ferrara sono stati 428, il 9,7% in più dell'anno precedente, con un trend che ha visto dal 2000
al 2009 un incremento di periodo del 169%; sono in trattamento 19 soggetti ogni 10mila residenti tra i 15 e i 64 anni; l'età
media è 48,8 anni per i maschi, 54,3 per le femmine; il 13,3% dell'utenza complessiva ha un'altra dipendenza da sostanze
stupefacenti. «Fino a qualche anno fa gli alcolisti venivano seguiti in uno stato avanzato - spiega Luisa Garofani,
responsabile Unità Operativa Sert - quando emergevano complicanze fisiche e psicologiche. In realtà si tratta di una vera e
propria dipendenza».
Per i suoi effetti sedativi ed euforizzanti, l'alcol viene assunto come accompagnamento a «cocaina per gli adulti e cannabis
per i giovanissimi». In generale il bevitore problematico aumenta il proprio consumo gradualmente, senza rendersi conto
dell'alterazione del proprio stato di coscienza. Per ogni soggetto che si rivolge ai centri, si stima che ve ne siano 4 di
età superiore ai 49 anni non ammettano il problema. La richiesta di trattamento viene perlopiù sollecitata dal medico di base
o è conseguente a ricoveri ospedalieri (31,7%) per danni epatici», spiega Cristina Sorio, responsabile Osservatorio
Epidemiologico. Aggressività, depressione, gelosia ossessiva: queste sono le conseguenze dell'abuso di alcol, i cui assuntori
hanno di norma una personalità vulnerabile e sono per questo a rischio di recidiva anche dopo un percorso personalizzato
fatto di cure farmacologiche e psicologiche.
Ad abusare di alcol sono spesso adolescenti alla ricerca di uno «sballo» che può portare all'intossicazione acuta e al
ricovero in urgenza. «Anche se sono inizialmente consumatori occasionali, una quota di loro diventerà alcolista con
complicazioni psichiatriche, se non si interviene sul soggetto e sul suo nucleo famigliare», sintetizza Rosella Occhiali,
responsabile del corso. Una particolare attenzione sarà dedicata alle donne con problemi alcol-correlati. «Si tratta di
persone che vivono isolate all'interno della famiglia, che sono talora entrate in menopausa o andate in pensione, senza
occasioni di sviluppare interessi e affetti. Perdono così a poco a poco l'autostima», è l'identikit della Occhiali.
Sull'importanza della formazione insistono Garofani, Sorio e Occhiali: «Sull'alcol sappiamo tutto in termini di legislazione
e di repressione, ma poco sulla cultura. Non ci si deve fermare alla norma e bisogna potenziare la comunicazione tra noi
operatori, dare più spessore alla rete dei servizi pubblici e privati coinvolti in questa area tematica». Soddisfatto Paolo
Cirelli, vice direttore di Confartigianato, che patrocina l'evento: «Come associazione diamo grande importanza alle tematiche
legate al sociale, convinti come siamo che il benessere del singolo sia funzionale al benessere collettivo».