Finisce in rissa la prima sera della sagra
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SOVRAMONTE. Sono circa quattrocento anni che a Sorriva si festeggia San Dordi, ma è la prima volta che la sagra finisce a cazzotti con risvolti tragicomici. Ragazzi del posto e alcuni feltrini sono venuti alle mani nel bel mezzo dei festeggiamenti di sabato sera. Due di loro, stando ad una prima ricostruzione, sarebbero stati portati in caserma, mentre un altro - rimasto ferito al volto - avrebbe girovagato per tutta la notte nei dintorni di Sorriva. Preoccupati per le sue sorti, i vigili del fuoco di Feltre e i tanti volontari che lavoravano nel capannone hanno organizzato un'autentica task-force per poi trovarlo alle sette e mezzo del mattino in stato confusionale e pieno di sangue. Come rovinare una festa in dieci minuti. E' da poco passata la mezzanotte, quando un gruppo di ragazzi proveniente da Feltre arriva a Sorriva. Qui trovano presto da ridire con alcuni uomini della zona. I toni sono abbastanza accesi e il diverbio si sposta all'esterno del capannone. La situazione - sempre stando alla prima ricostruzione - precipita rapidamente. Dalle parole si passa alle mani e nel giro di pochi attimi un ragazzo residente a Col de Mich si ritrova con un bicchiere frantumato in testa. La baraonda è infernale, gli stessi organizzatori decidono di chiamare i carabinieri e sospendere la festa nonostante nel capannone e nelle vicinanze ci sia ancora gente. Alcuni non si accorgono di nulla, altri sono allibiti. Solo l'arrivo dei militari - verso l'una - riesce a smorzare gli animi. Qualcuno viene caricato nelle gazzelle, mentre del ferito non c'è traccia. All'allarme quindi se ne aggiunge subito un altro. Il ragazzo è sanguinante, sicuramente ubriaco e forse ha bisogno d'aiuto. C'è chi pensa possa essersi ferito o, peggio, aver fatto qualche sciocchezza complici i fumi dell'alcol. Sul posto arrivano i vigili del fuoco di Feltre con tanto di camion e campagnola, ai quali si aggiunge ben presto anche gente del posto, preoccupata per le sorti del compaesano. La notizia fa presto il giro del paese e la mobilitazione è generale. Le ricerche proseguono per ore fino alle sette del mattino, poco prima della processione del voto. E' una donna ad avvistare il ragazzo e avvisare i soccorritori. A tranquillizzare i parrocchiani e le decine di fedeli presenti alla manifestazione fin dal primo mattino è don Vito che, prima di cominciare la celebrazione della messa al parco, parla di "allarme rientrato". Nonostante il lieto fine, resta l'amarezza degli organizzatori. «In trent'anni che partecipo alla festa non è mai successa una cosa del genere», ammette l'assessore Federico Dalla Torre. «Abbiamo lavorato tanto e questo non ce lo meritavamo».