FIPE: etilometro e prevenzione
FIPE: etilometro e prevenzione
Dovrebbe servire come mezzo per dare una... regolata ai bevitori più incalliti. E, invece, sembra che l'obbligo degli
esercizi che vendono o somministrano bevande alcoliche e superalcoliche, e che proseguono la propria attività dopo
mezzanotte, di mettere a disposizione dei clienti l'etilometro stia creando più confusione che altro. Dopo l'incertezza
espressa ieri dalle associazioni, infatti, a tenere banco ora è un altro aspetto della vicenda. Sarà gratuito o a pagamento
il test che si potrà fare all'interno dell'esercizio?
IL PAGAMENTO. Indicazioni ufficiali al momento non ce ne sono. «La legge non lo spiega», afferma il vicedirettore Ascom, Enzo
Boschiero. Tuttavia pare che gli esercizi vicentini viaggino verso la seconda tendenza. Quella cioè di far pagare ai clienti
il soffio all'interno della macchinetta. «Premesso che molto dipenderà da quale tipo di etilometro si deciderà di comprare -
afferma Lorenzo Rizzi, presidente della Fipe -, è evidente che noi non possiamo di certo perderci denaro. Dunque, senza voler
guadagnare, bisognerà sicuramente coprire i costi delle spese». Difficile, stando a queste parole, dunque, ipotizzare che il
test venga... offerto ai clienti dei locali. «D'altronde - spiega il presidente di categoria Lorenzo Rizzi - non siamo mica
una missione di pace. In qualche modo i soldi devono rientrare. E in questo periodo di crisi, la coperta è già corta di suo».
DISCREZIONE. Confesercenti e Confcommercio, in ogni caso, sono concordi. Dall'alto non arriverà nessuna indicazione
obbligatoria da rispettare. «Sarà a discrezione di ogni locale - fa sapere Enzo Tamborra, direttore di Confesercenti -,
ognuno deciderà come meglio crede. Dipende anche dal tipo di locale». Dello stesso avviso Ernesto Boschiero, vicedirettore
della Confcommercio e segretario della Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi di Vicenza. «È impossibile stabilire una
norma generale sul costo del servizio - spiega -. Per questo motivo noi non daremo indicazioni. Credo che, in ogni caso, se
verrà fatto pagare un euro o un euro e cinquanta si possa considerare quasi gratuito».
TENDENZA. Fondamentali, per capire novità e dettagli della nuova legge, saranno i prossimi mesi. L'obbligo per gli esercizi
scatterà il 13 novembre. Anche se nel frattempo qualcuno ha già cominciato a dotarsi dell'etilometro. E da molto tempo. È il
caso proprio di Lorenzo Rizzi, presidente di categoria dell'Ascom. «Lo abbiamo comprato due anni fa - racconta - e sa quante
persone hanno chiesto di utilizzarlo? Due. Solamente due in ventiquattro mesi».
Rizzi, dunque, è già rodato in materia. Conosce costi e spese dell'etilometro. «Lo abbiamo acquistato in farmacia al prezzo
di 50 euro - conferma - e il test per i nostri clienti è sempre stato gratuito. Certo, come ho già detto, in pochi lo hanno
richiesto. Alcuni lo hanno usato per vedere chi aveva bevuto di più».
LA CONVENZIONE. Mentre tra i locali regna il caos, la Confesercenti guarda avanti e pensa a un modo per risolvere la
questione. «Stiamo lavorando per attuare una convenzione - spiega il direttore Enzo Tamborra - in modo tale che tutti gli
esercizi acquistino lo stesso etilometro. Il prezzo? Non si andrà oltre i 100 euro. Cercheremo ovviamente di trovare il
meglio sul mercato a livello di qualità prezzo».
IL DUBBIO. Non sono questi, in ogni caso, gli unici dubbi che attanagliano in questi giorni gli esercenti dopo l'entrata in
vigore della nuova legge datata 29 luglio 2010.
«Un altro aspetto importante resta da capire - sostiene Lorenzo Rizzi -. Esistono tanti modi di soffiare e può essere che
l'etilometro non sempre rilevi il valore giusto. Cosa succede dunque se un cliente fa il test da noi e si trova sotto il
limite consentito, mentre quando esce e lo ferma la polizia il loro apparecchio rileva un tasso alcolico superiore? Non credo
sia simpatico».