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News di Alcologia

Firenze: ACAT, ASL e Comune insieme per sensibilizzare sui problemi legati all'uso e abuso di alcol

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UN CORSO DI SENSIBILIZZAZIONE SUI PROBLEMI LEGATI AL CONSUMO E ABUSO DI ALCOOL

Da metà aprile su iniziativa del Club degli alcolisti in trattamento. L'assessore Saccardi e la presidente Giuliani: "Una iniziativa utile testimonianza dell'utilità dell'integrazione tra servizi istituzionali e volontariato"

Un corso per sensibilizzare gli addetti ai lavori ma anche i "semplici" cittadini sulle conseguenze dell'abuso di alcol. È quello che ha organizzato l'Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento (ACAT) Firenze Sud, in collaborazione con i Comuni di Firenze e Fiesole e il Dipartimento delle Dipendenze dell'Azienda sanitaria di Firenze. Cinquanta ore di "lezioni" e incontri basati sull'approccio ecologico-sociale ai problemi alcol correlati e complessi (metodologia Hudolin). Si tratta del metodo utilizzato dai club degli alcolisti in trattamento diffusi in Italia e in 35 paesi del mondo, un format sperimentato con successo dagli anni '80. Il corso, durata prevista 50 ore, si svolgerà dal 16 aprile presso "L'Antoniano di Poggio Gherardo" messo a disposizione dai Padri Rogazionisti. Le lezioni saranno aperte ad operatori in campo sanitario e sociale (medici, psicologi, infermieri professionali, assistenti sociali, educatori professionali), a membri di Club ed alla cittadinanza in generale. Durante il corso, verranno fornite conoscenze di tipo teorico relative all'alcologia generale, all'alcol e alle altre sostanze psicoattive, ai problemi alcolcorrelati e complessi, alla protezione e promozione della salute ed anche informazioni pratiche e metodologiche sul funzionamento del Club.

 
D'altronde l'uso dell'alcol rappresenta oggi uno dei più importanti fattori di rischio per la salute nel mondo occidentale e il terzo determinante di malattia e disabilità nei paesi sviluppati e rappresenta la prima causa di morte per i giovani tra i 15 e i 29 anni.
"Non posso che plaudire all'iniziativa e all'impegno dell'associazione ACAT sul fronte della dipendenza da alcool - commenta l'assessore al welfare Stefania Saccardi - . Questa è una dipendenza più subdola e meno riconoscibile rispetto a quelle legate alle sostanze. È quindi particolarmente utile che ci sia una rete diffusa anche di associazione di volontariato per intercettare una domanda di aiuto, spesso inespressa e che fatica a rivolgersi ai servizi istituzionali".
Maria Federica Giuliani, presidente commissione pari opportunità del Comune di Firenze, che è stata una forte sostenitrice di questo evento aggiunge: "Il livello di civiltà di un popolo si rileva principalmente dalla sua capacità di tutelare i più deboli. Queste parole del premio Nobel per l'economia Amartya Sen rappresentano bene il prezioso lavoro che l'Acat svolge sul nostro territorio da anni con uno spirito di servizio encomiabile, a fronte di un numero sempre maggiore sia di giovani che eccedono nel consumo di bevande alcoliche legate per lo più agli stili di vita, che di donne, il che è ancor più pericoloso in quanto l'organismo femminile, rispetto a quello maschile, risulta essere più vulnerabile agli effetti dell'alcol dato che a pari quantità di bevande alcoliche assunte, corrisponde un livello di alcolemia maggiore. Raccontarsi ed essere ascoltato, capito e consigliato, rappresenta la strada maestra per il futuro benessere personale e di tutta la famiglia ed è il modo giusto per sviluppare una vera autonomia".
Anche l'assessore Margherita Taras del Comune di Fiesole sottolinea l'importanza dell'evento: "Come medico e come amministratore ritengo di fondamentale importanza la diffusione di una corretta informazione sull'uso di alcol ed ancora più urgente una seria formazione sull'argomento, diretta sia agli addetti ai lavori ma anche alla popolazione tutta, perché si conoscano le conseguenze psico-fisiche di determinate sostanze. Tutto ciò per poter davvero fare prevenzione sanitaria senza scivolare in terrorismo psicologico ma dando strumenti di consapevolezza e responsabilità sulla salute dei cittadini".
Paola Trotta, responsabile del Dipartimento delle Dipendenze della ASL 10 conclude: "Il Dipartimento, che ha organizzato nel corso degli anni sei servizi alcologici territoriali, di cui tre su Firenze, da molti anni collabora con i Club degli Alcolisti in Trattamento della Provincia di Firenze e ha aderito a questa iniziativa con la consapevolezza che solamente attraverso un lavoro di rete tra servizi pubblici e le altre risorse del territorio si può pensare di affrontare tutta la complessità delle conseguenze derivanti dall'uso di bevande alcoliche".

 
Il consumo di alcol fra i giovani e gli adolescenti è un fenomeno preoccupante e in forte crescita. Secondo gli studi effettuati, in Italia il primo contatto con le bevande alcoliche avviene in età molto precoce: i ragazzi italiani di 11, 13 e 15 anni sono ai primi posti per il consumo settimanale di alcol rispetto ai coetanei degli altri paesi europei. Inoltre, per gli studenti italiani la percezione della disponibilità di bevande alcoliche è fra le più alte in Europa.
Ciò appare particolarmente grave se si considera che l'OMS raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol fino ai 15 anni e che i risultati della ricerca scientifica riportano che chi inizia a bere prima di tale età ha un rischio 4 volte maggiore di sviluppare alcoldipendenza in età adulta rispetto a chi inizia dopo i 21 anni.
Le conseguenze dell'uso di alcol riguardano non solo gli aspetti strettamente sanitari ma anche i costi sociali, sia dal punto di vista psicologico e relazionale (per l'impatto sui sistemi familiari), che dal punto di vista economico (per i costi legati, per esempio, all'ambito lavorativo).
Nei giovani i comportamenti di consumo richiedono una particolar attenzione poiché spesso sono associati ad altri comportamenti a rischio come rapporti sessuali non protetti, aggressività e violenza, riduzione delle prestazioni scolastiche. Essi possono inoltre esitare in condizioni drammatiche come l'intossicazione alcolica acuta; circa uno su cinque dei casi di intossicazione alcolica acuta che giungono al Pronto Soccorso riguardano ragazzi al di sotto dei 14 anni.
E' possibile stimare in un milione e mezzo gli alcolisti in Italia e in circa 4 milioni, con una forte componente giovanile, i bevitori problematici.
Per quanto riguarda la Toscana, secondo dati ISTAT del 2009, la quota di bevitori è pari al 73,0% (84% maschi e 62,9% femmine) contro il 69,1% (83,2% maschi e 56,1% femmine) della media italiana e, nelle fasce di età dei ventenni e dei cinquantenni, supera il 79%. In Toscana negli ultimi anni inoltre si è registrato un importante aumento del numero di consumatori donne e giovanissimi: il numero dei consumatori di alcol tra i quindicenni ha raggiunto l'83%, in aumento rispetto al passato.
Il consumo di alcol è trasversale e spesso si sovrappone all'uso di altre droghe: la Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia del 2010 riporta che nel 2009 l'abbinamento dell'alcol alle varie altre sostanze oscilla tra il 91,2% e il 79,2%.
La complessità dei problemi alcolcorrelati richiede l'attivazione di risorse della comunità locale, appartenenti al servizio pubblico e al privato sociale, ed impone la necessità che tali agenzie collaborino in un'ottica di intervento di rete al fine di costruire una comunità competente che attivi le proprie risorse sia nel campo pubblico ma anche nell'ambito dell'associazionismo e del volontariato.

Comune di Firenze


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)