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Firenze: capitale italiana della cocaina

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Firenze, ore 12: sniffa coca in centro mentre passano i turisti. E per dieci euro la dose pronta sul display del telefonino

Capoluogo toscano capitale della coca. L'analisi dei residui di cocaina depositata nei collettori fognari lungo le rive dell'Arno ha scoperto che sotto  Ponte Vecchio scorre più droga che nel Tamigi a Londra: 250 mila dosi l'anno, 482.240 "sniffate". In pratica u  fiorentino su 100 "tira".

A Firenze tutte le notti sono bianche. Nella capitale italiana del consumo di cocaina si sniffano nove dosi e mezzo al giorno ogni mille abitanti: più che a Napoli (9), Roma (8.5), Milano (6.5 dosi). I risultati provengono dalle analisi delle acque reflue effettuate l'anno scorso dal dipartimento nazionale politiche antidroga e confermano il trend già fotografato alcuni anni fa dalla struttura di tossicologia forense dell'Università di Firenze, che analizzando i residui di cocaina depositata nei collettori fognari lungo le rive dell'Arno ha scoperto che sotto il Ponte Vecchio scorre più droga che nel Tamigi a Londra: 250 mila dosi l'anno, 482.240 "sniffate". In pratica, un

fiorentino su 100 "tira". "Polvere bianca" di ogni qualità, per tutte le tasche. Adesso tra gli spacciatori al dettaglio, le "formiche", c'è persino chi si è inventato la figura del "cameriere ". E' il pusher "last minute", lo si incrocia di notte nelle viuzze della movida. Si presenta con una striscia di coca già stesa sullo schermo dello smartphone e te la offre per dieci euro. Una botta e via, fast-drug per sbandati ma anche per turisti, studenti, giovani.

 Stando alle più recenti indagini dell'antidroga un "pezzo", 1 grammo, costa attualmente tra i 40 e gli 80 euro. Il criminale albanese mandato dal suo gruppo a incontrare direttamente gli emissari dei cartelli colombiani in Spagna o Olanda, paga 40 mila euro un panetto da un chilo puro al 90%. Quando la droga, dopo esser stata tagliata, passa dai "cavalli " (i corrieri) alle "formiche", la purezza è precipitata al 10-15%. E quel chilo sono diventati almeno tre. Il margine di guadagno per i trafficanti, va da sé, è altissimo. E ogni business che rende bene richiede accortezza: ecco perché a Firenze per la coca non ci si ammazza. Anzi, ci si accorda per "spartirsi la torta ". Basti pensare che qualche tempo fa i finanzieri hanno scoperto che uno dei tre-quattro cartelli albanesi che si spartisce il mercato della coca in città, essendo stato "colpito" da un sequestro dei militari ha chiesto aiuto a un cartello "concorrente" per poter rifornire i propri clienti in attesa dei nuovi carichi. Richiesta accolta perché domani, hanno ragionato i trafficanti, potrebbe accadere l'inverso.
Anche le cifre fornite dalle forze dell'ordine confermano la tendenza all'aumento dei consumi. L'anno scorso la guardia di finanza di Firenze ha sequestrato 54 chili di "bianca", arrestato 27 pusher e segnalato in prefettura 210 consumatori. Quest'anno, ad oggi, ha già arrestato 31 spacciatori, sequestrato 47 chili e segnalato 133 persone. Nel 2013 a Firenze sono stati sequestrati in tutto circa 70 chili di coca. La Toscana, capoluogo in testa, è anche la prima regione d'Italia per numero di tossicodipendenti che si rivolgono ai centri specializzati per cercare di smettere




(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.sostanze.info/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)