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Guida in stato di ebbrezza: pena ridotta in cambio di lavoro con anziani

Firmato dalle istituzioni fiorentine il progetto per lavori socialmente utili

Vale anche per condanne legate alle offese razziali

E' stato firmato dalle istituzioni fiorentine il protocollo che regolamenta e incentiva l'applicazione delle leggi sul lavoro di pubblica utilità.
Il protocollo è stato presentato dal presidente del tribunale di Firenze Enrico Ognibene, dal prefetto Luigi Varratta, dal presidente della seconda corte di assise Fernando Prodomo e dal rappresentante dell'ordine degli avvocati Sigfrido Fenyes.
Tale iniziativa istituzionale, ce ne sono simili anche a Milano e Torino, prevede una pena ridotta in cambio di ore di lavoro con gli anziani o con i portatori di handicap per chi venga condannato perché trovato alla guida sotto stupefacenti o in stato di ebbrezza. Tale provvedimento è esteso anche per reati legati alle scommesse clandestine o per alcuni reati di discriminazione razziale o religiosa.
Per le violazioni del codice della strada, per esempio, la legge prevede che la pena o la multa possano essere sostituite dal lavoro di pubblica utilità, con “vantaggi” che possono andare dal dimezzamento del periodo di sospensione della patente all'estinzione del reato. Al momento, il protocollo prevede convenzioni soprattutto con misericordie e associazioni di volontariato che operano con gli anziani e i portatori di handicap, ma possono aggiungersi anche enti pubblici, da quelli statali ai Comuni.
''Il protocollo - ha spiegato il presidente Ognibene - e' un lavoro egregio che “resuscita” il lavoro di pubblica utilità, finora troppo poco applicato''.
In un mese sono state un centinaio le patenti sospese: ''Dalla stipula del protocollo - ha ricordato il prefetto Varratta - con il provvedimento viene anche notificato al contravventore un avviso con cui lo si mette al corrente dell'opzione del lavoro di pubblica utilita'''.
L'avvocato Fenyes ha sottolineato il contributo dell'iniziativa in tema di lotta al sovraffollamento carcerario.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)