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Firenze: le notti alcoliche raccontate da un tassista

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LE NOTTI ALCOLICHE
Botte e offese. <<Io, tassista, fra i balordi del centro>>

Claudio Giudici, presidente di Radio Taxi 4390, scrive a Renzi per raccontare la difficile convivenza con la movida


LA NOTTE FIORENTINA si riempie di ubriachi e individui da eccessi di qualunque tipo. Succede il venerdì, il sabato, praticamente ogni giorno della settimana. Un far west che si ripete, d'estate come d'inverno, senza soluzione di continuità, senza che nessuno faccia qualcosa.


La denuncia questa volta non arriva da qualche uomo di chiesa, ma da un uomo di strada. Claudio Giudici è presidente del Radio Taxi 4390. E' un tassista come tanti altri, uomini che dalla città prendono il meglio e il peggio. Il meglio quando, come è accaduto pochi giorni fa, due di loro hanno accompagnato Belen a Pitti, il peggio quando hanno a che fare con individui che alimentano il degrado della città. A Renzi il presidente del 4390 ha voluto raccontare la sua esperienza. Un viaggio dentro il sabato notte, durante il turno di lavoro. <<Appena entrato in servizio - esordisce Giudici - mi arriva la telefonata di un collega che mi segnala di essere alla stazione centrale e di trovarsi a inizio della coda taxi e passeggeri. Accanto a lui, un gruppo di signori che orinano al muro della stazione e rompono delle bottiglie>>. Trascorrono i minuti, il presidente del 4390, rispondendo alle chiamate dei clienti, si addentra in città.<< Tra Santa Croce e via Strozzi assisto a due risse. Sempre in via Strozzi delle signorine che sto prelevando sono oggetto di epiteti da parte di un "signore" rimasto deluso dal fatto che le sue attenzioni non sono state corrisposte>>. Non va meglio in via Pandolfini. <<Prelevo due coppie, contro le quali inveisce un signore che, tanto per gradire, arriva addirittura a percuotere il mio taxi>>, racconta. In via de' Benci, cuore della movida, va anche peggio.


<<MONTA sul mio mezzo un ragazzo che porta in collo l'amica ubriaca. Giunti a destinazione la spinge fuori. Lei finisce sdraiata in terra sul bordo della strada, sotto la pioggia. Lui intanto apre il portone di casa>>. Il suo turno finisce così, con questa ciliegina sulla torta.


Ma non importa che sia sabato sera. <<Venerdì sera - racconta ancora il presidente del 4390 - mi trovavo in un locale a ridosso di Santo Spirito, nella Borgo San Frediano che, grazie alla "mano invisibile" del mercato, oggi pullula di ristoranti (ne ho in questa strada contati quattro nuovi nel giro di qualche mese), senza però trovare, - la stessa invisibile mano se n'è scordata - la creazione di fondamentali parcheggi affinchè quelle attività poi possano prosperare, piuttosto che resistere si e no dodici mesi>>. <<Avendo da recuperare la mia vettura, che avevo avuto la "fortuna" di lasciare posteggiata in via della Fonderia - prosegue Giudici - avevo preferito lasciare al ristorante mia moglie, incinta, per evitarle il freddo e poi passare a riprenderla. Durante la sua attesa, un gruppo di ragazzi che avevano evidentemente esagerato col bere, le hanno destinato diverse attenzioni tra apprezzamenti, frasi improprie e addirittura spinte>>.


Cosa fare, allora, perché tutto questo non sia all'ordine del giorno? <<Serve una forte risposta dell'autorità pubblica, sia a livello di presidio del territorio che di deterrenza - risponde il tassista - con specifiche campagne che stigmatizzino l'abuso di alcol>>.


Monica Pieraccini


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)