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Firenze, progetto "Don't drive": un soffio contro le sbronze

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La febbre del sabato sera. Un soffio contro le sbronze
Giovani e sballo, esistono anche divertimenti più costruttivi? Dì la tua
Firenze - CAPITA di vedere qualcuno che esce barcollante da una discoteca. Oppure che tentenni ancora prima di entrare.
Allora l'addetto al controllo si mette la mano in tasca e lo invita a soffiare in un precursore grande come un portachiave.

Chi va oltre il limite, non entra. Oppure non se ne va. Il compito del "nuovo" buttafuori, ovvero quella figura riconosciuta

dalla legge 94 del 2009 e formata in appositi corsi, comincia proprio ora.
Davanti a una persona che ha alzato troppo il gomito, l'addetto al controllo si ferma a parlare, lo consiglia a non rischiare

la patente e se stesso, lo invita a rilassarsi un attimo, ad aspettare che la sbornia passi oppure a farsi accompagnare a

casa da qualcuno. «Evitare anche solo un incidente, per noi è un successo», dicono questi nuovi professionisti della notte

che, a giugno, diventeranno obbligatori per ogni locale che somministra alcolici.
Siamo andati a vedere. Una trentina di locali notturni di Firenze - i più noti - si sono avvantaggiati, assumendo addetti già

iscritti all'albo della Prefettura. Tra questi, il Colle Bereto di piazza Strozzi, il Cavalli Club di piazza del Carmine, il

Tenax di via Pratese. Tutti hanno quindi aderito al progetto "Don't drive", una campagna lanciata in nome di una movida più

responsabile dagli stessi addetti al controllo. «Un buon consiglio fornito da una figura di riferimento può essere spesso più

utile di tante campagne informative sulla lotta alle stragi sulle nostre strade», spiega, in una nota, l'agenzia Secur&Secur,

promotrice dell'iniziativa.
«Il progetto 'Don't drive' prevede la dotazione per il personale addetto al controllo, operativo in prossimità delle uscite

dei locali di intrattenimento, di un alcol test tascabile in grado nel giro di pochi secondi di fornire un primo dato

indicativo sulla condizione del cliente, legata all'assunzione di alcolici».
«Questo progetto - aggiunge l'agenzia - va ad integrarsi con altri simili già esistenti, ma con una fruizione molto più

facile. La nuova procedura è infatti gratuita, veloce, accessibile e soprattutto mirata». Affiancando i "security" per una

notte, mescolandoci alla movida, abbiamo riscontrato che fare l'etilometro (che costa un euro) è un'abitudine ancora poco

diffusa. Diverso, però, è se qualcuno interviene almeno nei casi più palesi. «L'addetto al controllo è l'operatore più vicino

alla clientela e spesso con essa riesce ad instaurare rapporti confidenziali e collaborativi. Può essere un amico, autorevole

ma non autoritario».