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Flebite: analisi dei fattori di rischio

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Si tratta di una trombosi venosa profonda, altrimenti detta flebite. Può verificarsi quando il sangue resta nelle vene degli

arti inferiori in una posizione innaturale. Ciò provoca una perdita della fluidità della circolazione che può portare alla

formazione di grumi all'interno delle vene.
La trombosi venosa profonda derivante da un lungo viaggio viene spesso definita sindrome della classe economica o "sindrome

dell'autobus", perché in questi mezzi di trasporto, i sedili e lo spazio per le gambe sono estremamente ridotti.
Il dover rimanere seduti per molte ore e non poter sgranchirsi le gambe, rallenta la circolazione delle gambe rendendo il

rischio di grumi reale. Alcuni fattori, quali la bassa pressione in cabina, il basso tasso di umidità e la disidratazione

possono contribuire.
In realtà, rimanere seduti per molto tempo, è sempre da considerarsi come un fattore che aumenta le possibilità di flebiti.

Infatti questa malattia non interessa solo coloro i quali viaggiano in aereo, ma anche quelli che prendono l'autobus o la

macchina per lunga durata.
SintomiI grumi sanguigni hanno due effetti immediati: gonfiore alle gambe, o in alternativa crampi e cedevolezza al

polpaccio.
Dietro il ginocchio potrebbe apparire un livido legato al gonfiore.
Nella maggior parte dei casi comunque, i sintomi non sono per nulla evidenti, anzi un caso su due non avverte alcun sintomo.
Alcuni comportamenti quali: sedersi con le gambe accavallate, l'eccessivo calore, il fumo, il consumo di alcol, la

disidratazione, il peso eccessivo, un trattamento anticoncezionale, possono aumentare i rischi di una trombosi venosa

profonda
La flebite è sempre da considerarsi un'emergenza. E' dunque essenziale reagire il prima possibile per evitare complicazioni.
Una trombosi su due degenera in embolia polmonare. In effetti, se i grumi si staccano dalle vene e cominciano a circolare

liberamente nel sangue, finendo in un'arteria polmonare, possono provocare l'ostruzione di un vaso polmonare. Ciò provoca una

restrizione del flusso sanguigno, che può causare un'embolia polmonare.
La vittima avvertirà un dolore al petto, simile a un dolore al fianco, e si sentirà mancare l'aria.
Il soggetto tossirà e sputerà sangue, oltre ad avere febbre e tachicardia.
L'embolia provoca importanti disfunzioni cardiache e può sfociare in un ictus e quindi in una possibile morte del paziente.
In ogni caso, se si sospetta di essere vittima di una flebite, chiedere il parere di un medico prima possibile.