Fondazione ANIA: alcuni dati sull'incidenza dell'alcol negli incidenti stradali
Fondazione ANIA: alcuni dati sull'incidenza dell'alcol negli incidenti stradali
L'elevata pericolosità dei mesi estivi è stata una costante negli ultimi cinque anni (2004/2008), con luglio che si è sempre
aggiudicato il record negativo per numero di incidenti e di morti. Spesso velocità, guida sotto l'effetto di alcool,
distrazione e stanchezza sono le principali cause degli incidenti stradali che si verificano durante gli esodi estivi. Lo
dimostrano le violazioni al codice della strada contestate dalla polizia stradale agli automobilisti nei mesi estivi: anche
nel 2008 l'eccesso di velocità (94.920 contravvenzioni, -13,2% rispetto al 2007) risulta essere l'infrazione maggiormente
sanzionata sulle strade del nostro Paese, alla quale si aggiungono la guida sotto l'effetto di alcol (2.611 contravvenzioni,
-17,3%) e il mancato uso di auricolare o vivavoce (4.076 contravvenzioni, -6,2%).
"Alta velocità, abuso di alcol, stanchezza e distrazione al volante - spiega Salvati - sono l'innesco di una miccia esplosiva
che ogni anno, nel periodo delle vacanze, porta con sé un pesante tributo di vite umane: 15 morti in un giorno, 939 in due
mesi. Anche se l'introduzione dei dispositivi elettronici ha portato alla diminuzione degli incidenti causati dalla velocità,
il numero delle vittime sulle nostre strade è ancora troppo alto. Gli incidenti durante gli esodi sono spesso causati dalla
guida distratta che rappresenta un grave rischio per la sicurezza stradale, soprattutto quando il traffico si fa intenso e la
circolazione difficoltosa".
"Dobbiamo quindi - conclude - rispettare le regole e concentrarci alla guida, evitando di farci distrarre da gesti entrati
nell'uso comune ma che diventano estremamente pericolosi se eseguiti quando siamo al volante. Digitare un numero sul
cellulare, programmare il navigatore o sintonizzare l'autoradio mentre siamo alla guida, anche ad una bassa velocità, ci
porta a distogliere lo sguardo dalla strada e a percorrere diverse decine di metri come se fossimo bendati. La mobilità è un
diritto per tutte le persone, ma come tutte le libertà e i diritti non può essere esercitata mettendo a repentaglio la vita
propria e quella degli altri".