Forlì-Cesena: nei locali arrivano 400 etilometri per "auto-misurarsi" il tasso di ebrezza
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FORLI' - Sono in arrivo ben 400 apparecchi mobili in grado di misurare il tasso di ubriachezza, che saranno distribuiti nei locali serali e negli esercizi pubblici della provincia di Forlì-Cesena. Non avranno funzione sanzionatoria, ma solo per "conoscere" i propri limiti. A scopo puramente statistico chi si sottopone al test compilerà una scheda anonima, con alcuni dati personali (come l'età e il peso): lo scopo primario è di conoscere meglio il fenomeno dell'ubriachezza al volante.
E' l'iniziativa che hanno messo in campo la Prefettura di Forlì-Cesena, le forze dell'ordine e le associazioni imprenditoriali (Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato) per fare prevenzione contro l'abuso di alcol nei prossimi mesi estivi. Si conta di raccogliere migliaia di schede per conoscere il fenomeno, ma soprattutto con questi rilevamenti rapidi gli esercenti vogliono che i clienti si rendano conto della loro capacità di reggere l'alcol, senza eccedere i limiti di legge.
"Non è un problema di proibizionismo, ma far sì che si riducano gli incidenti stradali, senza demonizzazioni", spiega il prefetto Angelo Trovato. In prefettura giovedì è stato firmato anche un protocollo d'intesa su questo tema, che va ad aggiungere iniziative di prevenzione a quelle repressive del nuovo decreto che impone il divieto di somministrazione degli alcolici dopo le due di notte nei locali dove si fa intrattenimento ed obbliga ad esporre le tabelle informative sui gradi di alcolemia.
La fornitura degli alcol-test portatili è stata offerta dalla cooperativa di servizi alle farmacie Corofar di Forlì. "Chiediamo la fattiva collaborazione degli esercenti, che se nelle serate di massimo afflusso potranno far eseguire il test su base volontaria del cliente, magari quando ci sono meno persone da servire potrà incoraggiare lui stesso il cliente a sottoporsi al test", spiega Giancarlo Corzani, direttore della Confesercenti di Forlì.
Alvaro Attiani (Cna) sottolinea l'iniziativa che rappresenta anch'essa "marketing territoriale", perché, come riprende Giorgio Grazioso di Confartigianato "diamo alle famiglie la tranquillità di mandare i giovani in riviera". "E' il primo esempio che dà valore alla collaborazione e alla prevenzione, con una legge che non è ancora chiara", rileva Giampiero Giordani (Confesercenti Cesena).
Ma attenzione a non mettere sotto controllo solo bar, ristoranti, discoteche e pub, avverte Ivano Benazzi (Confcommercio Forlì): "Deve essere sensibilizzato anche chi, in estate, organizza feste in piazza, come parrocchie, pro-loco, associazioni etc., che spesso di ritrova a dare alla spina la birra: anche qui, dove ci vanno tantissimi giovanissimi, si devono conoscere i rischi dell'alcol". "Come commercianti pensiamo alla sicurezza dei ragazzi", conclude Augusto Patrignani (Confcommercio Cesena).