Forlì: ultimo incontro di "Parole stupefacenti"
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FORLI' - Martedì 30 marzo 2010 alle ore 18.00 ultimo appuntamento del ciclo di incontri "Parole Stupefacenti", iniziativa, nata all'interno dell'esperienza del Sert di Forlì e organizzata da Comune di Forlì, Regione Emilia-Romagna, eAzienda Usl di Forlì. L'incontro si terrà presso la Fabbrica delle Candele (Piazzetta Corbizzi, 30 - Forlì) e sarà presieduto da Michele Marangi, critico cinematografico, che analizzando spezzoni di film e video musicali ci mostrerà come, da ciò che vediamo, traiamo una certa percezione del rischio, del limite e determinati stereotipi. Tema della serata sarà "Uso, consumo, abuso fra realtà e formati mediali: oltre le sostanze, l'addiction da performance da nell'universo giovanile contemporaneo. Il superamento dei limiti e la non percezione del rischio come dimensione identitaria e sociale, tra stereotipi dell'immaginario collettivo e prassi dell'iper-consumo".
"ParoleStupefacenti" è un marchio nato nel Sert di Faenza più di dieci anni fa e da allora periodicamente proposto come luogo di riflessione culturale, rivolto alla cittadinanza, per cercare di comprendere sempre più le tante contraddizioni della contemporaneità. Questa è la prima edizione forlivese. La motivazione di un'iniziativa del genere la troviamo nelle parole del dott. Edoardo Polidori, direttore del Ser.t di Forlì. «La droga evoca di solito l'immagine di un tossicodipendente steso su una panchina, invece da sempre è intrecciata alla storia dell'uomo. Il fenomeno, infatti,è molto più complesso di quelli che siamo abituati a pensare: ci sono persone che fanno uso di sostanze senza essere tossicodipendenti, ci sono intere economie, nazionali e internazionali, legate agli stupefacenti, ci sono droghe illegali e altre legali, ecc. ». Dunque, per sfatare i soliti luoghi comuni, si è scelto un approccio diverso. «Molto spesso, si tende a leggere questi temi con le viscere, dandone un'interpretazione istintiva, emotiva, non razionale - prosegue il dottor Polidori - noi, invece, forniremo una lettura diversa, culturale, cercando di favorire una riflessione più matura e consapevole da parte di tutti i cittadini».
Il ciclo è iniziato il 2 marzo con Luca Rastello, giornalista e saggista che ha condotto diverse inchieste sul narcotraficco e che ha parlato di "teoria, metodi e stili di vita del perfetto narcotraficcante". Il secondo appuntamento è stato il 9 marzo dove il sociologoMauro Croce ha affrontato il tema "La normalità delle dipendenze, le dipendenze della normalità", soffermandosi soprattutto sul gioco d'azzardo.
Martedì 16 marzo si è lasciato il posto alla storia con il sociologo Claudio Cippitelli e il direttore di Farmacologia dell'Università La sapienza di Roma Paolo Nencini. I due relatori hanno inquadrato il fenomeno dell'abuso di alcol in una prospettiva storica. Il tema in oggetto è stato infatti "Ubriachezza e sobrietà nel mondo antico. Alle radici del bere moderno".
Dopo la storia, la musica, dal jazz a oggi, con Roberto Pagliara che, il 19 marzo ha preso in esame "Giovani, musica e sostanze. Il Novecento in musica tra generazioni e degenerazioni".
Martedì scorso, 22 marzo, si è focalizzata invece l'attenzione sul modo in cui i giovani si relazionano col web. "Mondo duepuntozero. Relazioni e reazioni che cambiano", questo, infatti, il titolo dell'intervento del giornalista investigativo Alessandro Calderoni.