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Forte dei Marmi (LU): guerra all'happy hour

Forte dei Marmi (LU): guerra all’happy hour

Il sindaco: no al codice della strada che permette l'alcol libero in spiaggia...
"È incredibile, prima parlano di tolleranza zero sull'alcol e poi sull'alcol e poi fanno norme così"... Cocktail, musica a

tutto volume e torme di giovani danzanti liberi di alzare il gomito sette giorni su sette. E tutto grazie ad un articolo del

nuovo codice della strada. Sabbia e mare da sballo senza limiti sono infatti sanciti niente meno che dalla riforma ormai nota

per la tolleranza zero sull'alcol e il test antidroga obbligatorio per la patente. Lì il governo ha inserito una norma che ha

fatto infuriare il comune di Forte dei Marmi. "È in credibile, hanno liberalizzato l'happy hour per gli stabilimenti

balneari, che potranno organizzare feste al pomeriggio e vendere alcol senza limiti", dice il sindaco Umberto Buratti (Pd),

allarmato dalla possibilità che la perla rivierasca da sempre votata alle estati serene e ai bagliori signorili si trasformi

in un clone della riviera adriatica. "C'è il rischio che i balneari colgano in massa l'occasione". La deregulation dei beach

party è contenuta nel comma 2-quinquies dell'articolo 54. I titolari degli stabilimenti balneari - è scritto - "sono

autorizzati a svolgere (...) particolari forme di intrattenimento e svago danzante, congiuntamente alla somministrazione di

bevande alcoliche, tutti i giorni della settimana", non prima delle 17 e oltre le 20. "Incredibile - sbotta Domenico

Lombardi, sindaco di Pietrasanta, passata da poco al centrosinistra - sbandierano il nuovo codice come la soluzione per

mettere un freno a incidenti mortali provocati dall'abuso di alcol e liberalizzano l'aperitivo. È come dire a un ragazzo,

prima di metterti in strada verso la discoteca, bevi pure un goccio in più, raddoppia". In Versilia la novità però non

spaventa le amministrazioni targate Pdl. A Viareggio sono convinti di risolvere tutto con qualche ordinanza tampone: "Fra i

nostri slogan c'è divertirsi senza disturbare - dice il sindaco Luca Lunardini - basterà rimettere mano alle ordinanze che

già esistono". "I Comuni non si illudano, con regolamenti e ordinanze possono regolamentare, non vietare", spiega Gianluca

Pini, deputato leghista fra i relatori dell'emendamento. "Ad esempio: potranno mettere un limite al volume della musica -

continua il parlamentare - ma non restringere le feste a soli due giorni". Così finisce che lo sballo free fa arrabbiare

anche l'associazione nazionale della polizia stradale: "È un provvedimento - dice il presidente Giordano Biserni - che non

c'entra nulla con la sicurezza stradale. Anzi, la mette a rischio".
Mario Neri