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Francia: etilometro obbligatorio sulle auto

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Etilometro obbligatorio sulle strade francesi

Da ieri «tutti i conduttori di veicoli terrestri a motore» in movimento sulle strade francesi sono tenuti ad avere a bordo un etilometro per il controllo del tasso alcolico nel sangue. Unica eccezione, gli scooter fino a 50 cc, insomma i cinquantini, esenzione fortemente criticata dall’associazione «Prévention routière» che fa notare come i ragazzi dai 14 ai 18 anni siano particolarmente a rischio alcol.

Per tutti gli altri, obbligatorio il test, il che significa, in teoria, che a bordo bisogna averne sempre o almeno due di quelli chimici «usa e getta» (costo, da uno a tre euro) oppure uno di quelli elettronici riutilizzabili (da 90 euro in su). L’obbligo è scattato in coincidenza con il primo esodo vacanziero, previsto per il prossimo fine settimana. Ma il governo è stato clemente: fino al 1° novembre prossimo c’è l’obbligo ma non la multa, per dar modo ai francesi di abituarsi dolcemente alla nuova regola. Da novembre, la sanzione ci sarà, ma assai contenuta: 11 euro. Pochissimi rispetto ai 135 per chi dimentica il gilet catarifrangente o il triangolo. Del resto, secondo l’ultimo sondaggio, appena il 37% dei francesi si è già procurato l’etilometro.

Il limite previsto dalla legge è di mezzo grammo di alcol per litro di sangue. E naturalmente fra la bevuta e il test deve passare almeno mezz’ora, il tempo necessario perché l’alcol entri in circolo. Le statistiche sono impressionanti: nel 2011, in Francia l’alcol ha fatto 1.150 morti sulle strade, il 31% del totale. Nel Regno Unito sono il 17%, in Germania il 10. Visto che il consumo di alcol è più o meno lo stesso nei tre Paesi, le autorità ne hanno dedotto che fuori dalla Francia la sensibilità degli automobilisti al rischio di mettersi al volante alticci è maggiore. L’etilometro dovrebbe rimediare.

Non fa però l’unanimità. La novità, decisa dal governo precedente, è considerata insufficiente da molti. «Una misuretta», attacca Chantal Perrichon della Lega contro la violenza sulle strade. «Una misura solo simbolica», rincara la dose Vincent Julé-Parade di «Vittime e cittadini». Lo stesso François Hollande, in campagna elettorale, giudicò l’obbligo «non sempre adatto» perché «la grande maggioranza degli incidenti è causata da guidatori che sanno di superare i limiti di velocità», e contro di loro non c’è etilometro che tenga.

Insomma, alla fine pare che gli unici davvero felici siano i produttori dell’aggeggio. I farmacisti denunciano aumenti dei prezzi e carenza di prodotti. Il mercato è sostanzialmente dominato da due fabbricanti, uno francese e l’altro sudafricano. Quest’ultimo, che produce solo etilometri chimici, prevede un aumento del suo giro d’affari da 3 a 12 milioni di euro all’anno. E il mercato dovrebbe arrivare a 100 milioni di pezzi l’anno. Forse è una misura per la crescita anche questa.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)