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Friuli, allarme tumori in regione: fumo, alcol e alimentazione sotto accusa

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Allarme tumori in regione: il doppio dei casi rispetto al Sud
Lo studio 2011 del Cro di Aviano. In regione 58 mila malati. La percentuale di diagnosi riscontrate è fra le più alte d'Italia. Alcol, fumo

e, probabilmente, l'alimentazione condannano il Friuli Venezia Giulia a essere una delle regioni d'Italia in cui si registra il maggior

numero di diagnosi tumorali: 4.808 nuovi casi ogni 100 mila abitanti contro i 4.442 nel Nord Est i 4.760 nel Nord Ovest i 4.180 nel Centro e

i 2.751 al Sud
UDINE. Alcol, fumo e, probabilmente, l'alimentazione condannano il Friuli Venezia Giulia a essere una delle regioni d'Italia in cui si

registra il maggior numero di diagnosi tumorali: 4.808 nuovi casi ogni 100 mila abitanti contro i 4.442 nel Nord Est i 4.760 nel Nord Ovest i

4.180 nel Centro e i 2.751 al Sud.
I dati 2011, diffusi ieri dal Centro di Riferimento oncologico di Aviano, confermano come in Friuli Venezia Giulia le persone che vivono con

una diagnosi di tumore sono 58.000 (circa 26.000 uomini e 32.000 donne), poco meno del 5% dell'intera popolazione. Il 61% (il 51% degli

uomini e il 64% tra le donne) è rappresentato da "lungo sopravvissuti", persone con una diagnosi di tumore elaborata da cinque o più anni. I dati, che fanno parte di un più ampio studio nazionale che riguarda appunto l'anno concluso, saranno presto disponibili in una monografia pubblicata dal Cro reperibile anche su internet (www.cro.it). Lo studio, curato dal dottor Luigino Dal Maso della Soc Epidemiologia e Biostatistica del Cro, è frutto della collaborazione con l'Associazione italiana dei Registri tumori (Airtum) e l'Istituto Superiore di Sanità (Iss).
Sostanziali, come si diceva, le differenze geografiche emerse confrontando i dati del Friuli Venezia Giulia con quelli di altre regioni

italiane: dal 5% in alcune aree del Nord Italia (Genova e Ferrara), si scende al 2-3% nel Sud (2.751 diegnosi ogni 100 mila abitanti). «Il

dato del Sud trova diverse risposte - spiega Paolo De Paoli della Direzione scientifica del Cro -: prima di tutto la popolazione mediamente è

più giovane, poi sono meno esposti a fattori di rischio come alcol e fumo. Concorre anche l'alimentazione, la famosa "dieta mediterranea"

(più carboidrati e meno carne, ndr) e, infine, il fatto che le informazioni sono meno capillari». Alcol, fumo e alimentazione, invece,

concorrono ad aumentare i fattori di rischio in Friuli Vg: ogni anno nella nostra regione si ammalano 9 mila persone e poche meno di 3 mila

muoiono.
Divisi per tipologie, scopriamo che in Italia oltre mezzo milione di donne, circa il 2% della popolazione femminile, ha avuto una diagnosi di

tumore della mammella: in Friuli Venezia Giulia sono 13.826. Sempre nel Paese, tra gli uomini, il 22% dei casi prevalenti (216.716) è

costituito da pazienti con tumore della prostata pari a quasi l'1% dell'intera popolazione maschile: in Friuli Venezia Giulia sono 7.411.

Nelle donne che vivono nella nostra regione la sede più frequente di tumore è la mammella (43%, 13.826 casi), seguita dal colonretto (3.700

casi). Negli uomini, invece, la sede più frequente è la prostata (28%, 7.411 casi), seguita dai tumori del colonretto (4.004 casi) e della

vescica (3.732 casi).
Il numero di persone che ha avuto una diagnosi di tumore è stato controllato a due, cinque, dieci, quindici e fino a venti anni dalla

scoperta della malattia. «La nostra banca dati - spiega ancora il professor De Paoli - risale all'inizio degli anni Novanta. Numeri che nel

tempo sono diventati sempre più dettagliati. In linea di massima, possiamo dire che il trend di rilevazione della malattia è abbastanza

stabile anche se la nostra è una regione troppo piccola per far registrare un aumento o una diminuzione percentuale rilevante. Ci vogliono

molti anni per poter capire il trend generale.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)