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Friuli: uno su dieci cerca lo sballo alcolico

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Uno su dieci cerca lo 'sballo'


Alcol - In Friuli diminuiscono i bevitori a rischio, ma i ‘binge drinkers' restano un esercito: sono 111 mila in tutta la regione

La buona notizia è che il consumo di alcol, specie quello considerato ‘a rischio', è in diminuzione. La brutta, invece, è che il ‘binge drinking', vale a dire bere per stordirsi, resiste.


Obiettivo: stordirsi

Già, perchè l'Istat ha calcolato che nelle sola nostra regione, i ‘binge drinkers' sono un esercito: 110 mila persone (erano 114 mila cinque anni fa). Nel 2012, il 10,1 per cento dei residenti con più di 11 anni, infatti, si è accostato almeno una volta alle bevande alcoliche non come a un alimento (così veniva considerato, anche per necessità, il vino dai nostri nonni), come a un complemento del cibo portato in tavola (ciò che insegnano, per esempio, nei corsi di sommelier) o come a un'occasione di socialità (il ‘taglio' bevuto in compagnia, chiacchierando).

No. Queste 111 mila persone (11 mila in più rispetto agli abitanti di Udine) lo hanno bevuto con l'unico obiettivo di ubriacarsi, di sballare. Insomma, hanno trattato l'alcol come fosse una droga tra le altre. Cinque o sei ‘bibite' tracannate una dietro l'altra e il gioco è fatto.


Occasioni

Spesso, l'occasione per stordirsi è rappresentato, nell'ordine, dalla discoteca, dal concerto e dallo spettacolo sportivo. Mira allo sballo, infatti, il 25 per cento di chi va a ballare più di una volta al mese, il 23 di chi di reca ai concerti più di 12 volte all'anno e dal 16 per cento di chi frequenta lo stadio o il palazzetto dello sport. Più si diradano tali frequentazioni, più è bassa la percentuale dei ‘bevitori da sballo'. E' preoccupante, poi, che spesso si tratti di giovani. I maggiori ‘binge drinkers', dicono le statistiche nazionali, hanno in tutti e tre i casi un'età compresa tra i 18 e i 24 anni, seguiti da chi ha tra le 25 e le 44 primavere sulle spalle.


Identikit

Continuando nel tracciare l'identikit di questo particolare tipo di bevitori, va detto che il fenomeno è più diffuso tra i maschi che tra le femmine (in Fvg, si tratta rispettivamente di 91 mila uomini e 20 mila donne), tra chi ha anche il vizio del fumo (il 15,7 per cento dei forti fumatori, il 4,2 dei non fumatori). Strano a dirsi, infine, più è alto il titolo di studio, maggiore è la propensione allo sballo: il 7,9 per cento dei laureati, il 7,8 dei diplomati, il 7,2 di chi ha la terza media e il 3,1 di chi ha fatto solo le elementari.


Chi ci mette un freno

Come accennato, il consumo degli alcolici in Fvg sta calando. Nel 2012, infatti, la percentuale dei friulani con più di 11 anni che hanno bevuto almeno un alcolico era del 69,9 (774 mila persone), contro il 73,9 del 2009 (814 mila individui). Allo stesso modo è sceso il numero dei bevitori abituali. Se, nel 2009, 317 mila persone (28,7 per cento) consumavano quotidianamente alcolici, lo scorso anno la cifra è scesa a quota 283 mila (25,6 per cento): una flessione dell'11 per cento. Di questi, circa i due terzi beve ogni giorno con moderazione. Il terzo restante (100 mila persone nel 2012) non si sa limitare, sia fuori pasto, sia a tavola.

Rispetto a 5 anni fa, il numero delle donne che esageravano è sceso di quasi la metà, mentre solo il 20 per cento dei maschi ha saputo metterci un freno.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)