Frosinone, alcolisti sempre più giovani: i dati dell'Ospedale Pontecorvo
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Alcolisti sempre più giovani
Vincenzo Caramadre
Disagi giovanili e alcolismo: cresce il numero delle «vittime», soprattutto giovani, che si rivolgono alle strutture di
accoglienza e sostegno. In una nostra inchiesta nell'istituto per alcolisti del polo sanitario D, presidio ospedaliero di
Pontecorvo, unica struttura in tutta la provincia di Frosinone, sono emersi dati sull'alcolismo in generale a dir poco
preoccupanti, anche se nel marasma dei disagi che colpiscono la persona, i giovani cercano di risalire la china. È in deciso
aumento anche il numero dei ragazzi fra i 20 e 30 anni che, consci del problema, chiedono aiuto al gruppo di «mutuo sostegno»
istituito nel centro alcolisti del Polo D. A dirigere lo speciale pool sanitario è il dottor Marino Di Cicco, il sostegno
psicologico-comportamentale viene coordinato dall'assistente sociale Carmelina Villanacci. Nel 2010, quasi 1.500 persone
hanno fatto domanda per accedere al gruppo di sostegno, di questi un 15% sono proprio giovani. E il 2011 è iniziato con lo
stesso tenore: nel solo mese di gennaio 137 persone hanno chiesto aiuto. In passato nessuno osava avvicinasi a queste
strutture poiché si aveva paura di essere bollati, oggi invece le barriere sono cadute e un po' tutti coloro i quali sono
nella morsa dell'alcolismo chiedono aiuto. Accanto al sostegno psicologico, o meglio di confronto, c'è poi l'aspetto clinico
con il reparto di gastroenterologia, sempre nella struttura pontecorvese, dove vengono curate le persone in astinenza. A un
primo approccio farmacologico segue quelle comportamentale, delle abitudini che devono cambiare e della forza interiore per
superare i momenti di debolezza. Altre strutture come i Sert, rientrando nel dipartimento Tre D dell'Asl, svolgono sostegno e
aiuto agli alcolisti. Per quel che concerne la diffusione del consumo di alcool i dati ricalcano il trend nazionale: il 60%
dei giovani consumatori beve prevalentemente birra e il 40% vino. Gli aperitivi e i digestivi sono assunti dal 34% e i
superalcolici (per lo più sotto forma di cocktail) dal 21% dei ragazzi in età tra i 15 e i 24 anni. Connesso all'alcolismo
giovanile c'è poi il problema della guida in stato d'ebbrezza. Qui entrano in gioco le forze dell'ordine che in continuazione
svolgono attività di repressione. Il dato emerso dall'inchiesta, dunque, evidenzia che i giovani ciociari non sono immuni
all'alcol ma che a differenza di qualche anno fa si fanno aiutare. E questo forse è un buon punto di partenza: fidarsi delle
persone e delle istituzioni è già sintomo di maturità. Mica è poco.