Frosinone: inchiesta sull'alcolismo giovanile
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«Bevono di più, fuori pasto e con l'intenzione di ubriacarsi». Questa la fotografia dei giovani italiani consumatori di alcol
scattata dall'Osservatorio su fumo, alcol e droga (Ossfad), che si presenta in maniera preoccupante anche nella nostra
provincia. Parecchi i casi di cronaca nell'arco di pochi mesi che coinvolgono giovanissimi ciociari sotto l'effetto
dell'alcol. Un problema che non può lasciare indifferenti. Si abbassa l'età dei consumatori nella fascia puberale, le donne
tendono a superare i «bevitori» maschi e aumenta esponenzialmente il numero di donne dipendenti. Questi i dati riferiti dal
dottor Ferrauti, direttore del dipartimento 3D della Asl di Frosinone, dopo uno studio sul consumo di alcol nel nostro
territorio. «Il problema è reale - afferma il dottor Ferrauti - soprattutto se si tiene presente che non meno del 60% della
popolazione giovanile della nostra provincia (dai 15 ai 25 anni) assume alcol. Il consumo è sostanzialmente di due tipi:
quello legato alla socializzazione, detto anche «binge drinking» e l'uso quotidiano. Il primo tipo è legato alla
poliassunzione. L'alcol, infatti, molto più economico delle droghe, va ad aumentare l'effetto di altre sostanze stupefacenti.
L'unico dato positivo è che nella nostra provincia i casi di dipendenza sono leggermente inferiori alla media nazionale.
Questo perché il consumo di alcol è tanto meno dannoso quanto più è legato al consumo moderato, che agisce da fattore di
protezione. La nostra terra è da sempre produttrice di vini e liquori e nelle nostre famiglie capita di bere un bicchiere di
vino a tavola». «Vorrei però dire - continua il dottor Ferrauti - che la dipendenza da alcol è una vera e proprio
tossicodipendenza al pari delle droghe. Si deve avere consapevolezza di questo. Ecco perché stiamo puntando fortemente
sull'assistenza e sulla prevenzione, con campagne informative e collaborazioni con diverse associazioni». Anche dal governo
arrivano campagne e leggi «anti-alcol». Primo tra tutti «Baccobox», un test che determina con precisione la concentrazione di
alcol espirato e sarà presente in tutti i locali che somministrano alcolici e che restano aperti dopo la mezzanotte. Ma lo
Stato non si ferma qui perché gestori e titolari avranno l'obbligo di esporre anche le tabelle alcolemiche, utili ad
interpretare i risultati del test. Uno strumento che va di pari passo con quanto previsto dal ‘Nuovo codice della strada'.
Arrivano, infatti, misure più rigide soprattutto per i giovanissimi. Per i minori di 21 anni e per i primi 3 anni
dall'ottenimento della patente B si applica la regola dell'alcol zero: divieto assoluto di mettersi alla guida per chi abbia
bevuto, anche in moderate quantità. Senza dubbio un buon inizio, anche se effettivamente, dai primi sopralluoghi, pochissimi
sono i locali della provincia ad essersi conformati alla nuova legge.