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"Fumare Poco, Fumare Tutti": proposta una campagna per un consumo "intelligente e meno dannoso" del fumo

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Fumare Poco, Fumare Tutti
di GIACOMO MANGIARACINA
Vogliamo arrivare a un consumo "intelligente e meno dannoso" del fumo. Non è ironia. E' una proposta serissima del presidente della

commissione Industria del Senato, Cesare Cursi, che il 13 settembre scorso, come riportato da un'agenzia di stampa, ha partecipato ad una

tavola rotonda al Senato organizzata dalla BAT (British American Tobacco), compagnia che in Italia detiene la seconda quota di mercato del

tabacco dopo la Philip Morris.
Ma cosa ci faceva il senatore Cursi con la compagnia del tabacco? Lui lo spiega così: "Ho accettato di partecipare a questo convegno perché,

pur essendo stato, nel 2003, il difensore e il propugnatore della legge sul divieto di fumo, lo studio realizzato dall'Istituto Bruno Leoni

sul tema del fumo da' la possibilita' di arrivare a una regolamentazione bilanciata e intelligente, utilizzando anche studi sanitari".
Come mai questa apertura del senatore Cursi alla fondazione Bruno Leoni? Ma soprattutto, cos'è e chi c'è nella fondazione Bruno Leoni, dove

per essere socio si sborsa da 3.000 a 10.000 euro? Di sicuro c'è un certo Carlo Stagnaro, una vecchia conoscenza, un giornalista che si e'

distinto nella guerra a chi lavora per combattere la piaga del tabacco, e dunque al sottoscritto. E finalmente emerge il collante che

mette insieme Stagnaro, il senatore Cursi e la British American Tobacco, anche se in una lettera pubblica il giornalista dichiarava di

non avere alcun rapporto con le compagnie del tabacco. Touché. Tuttavia alla commissione industria del Senato ci è arrivato. E cosa viene

proposto? Qualcosa di sibillino, una "revisione della direttiva a livello europeo una volta che verrà posto il problema". In altre parole si

si vuole giocare d'anticipo, come d'altro canto le compagnie del tabacco hanno puntualmente fatto temendo l'emanazione di norme penalizzanti

e restrizioni. E proprio quando va in porto la Convenzione quadro internazionale per il controllo del tabacco (FCTC), Cursi propone

l'apertura di un tavolo tecnico con il ministero della Salute e con l'Istituto superiore della sanità. Con quale scopo? Per "creare delle

linee guida per chi vuole fumare, in modo tale che il fumo venga utilizzato dal cittadino in maniera intelligente e per cercare di diminuire

il dato particolarmente negativo". Siamo arrivati al dunque. Le politiche della salute sono da sempre contaminate e spesso sopraffatte dalle

leggi del mercato e del profitto. Non solo non si tutelano i cittadini dalla piaga del tabagismo, ma da campioni dello slalom gigante si

preferisce fare in modo che i cittadini "fumino meglio". E' la squallida trasposizione di quanto gia' avviene per le bevande alcoliche, dove

l'alcolista fa cattiva pubblicita' al produttore, e dunque viene combattuto per affermare il concetto della moderazione. Beviamo poco, ma

beviamo tutti. In questo modo i 30.000 italiani che muoiono ogni anno a causa del consumo di bevande alcoliche, rimangono tali e quali.
Tornando al tabacco, lo stesso Cursi osserva che "dal 2003 ad oggi non vi è stata una diminuzione dei fumatori". E qui ha ragione da vendere.

Dal 2003 ad oggi il fumo continua ad uccidere 80mila italiani ogni anno, rimpiazzati da 80mila nuovi clienti: ragazzi dai 14 ai 18 anni. Il

"consumo intelligente", in accordo con la compagnia del tabacco, servirà a mantenere ancora stabile questo indice di mortalità. Caro

senatore, lei sbaglia. I cittadini, e soprattutto i nostri ragazzi, vanno tutelati diversamente. Se dovesse ricevere l'appoggio del Ministero

della salute e dell'Istituto superiore di sanità in questa direzione sarebbe la convalida della nèmesi della prevenzione e della promozione

della salute in questo Paese.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)