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Fumo: al vaglio del Ministero misure per proibire la sigaretta ai più giovani

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Addio sigarette per gli under 18. Stop ai distributori automatici
Il ministero della Salute sta studiando misure per proibire il fumo ai più giovani. Dubbi sulle sigarette elettroniche per i teen-ager
L'età della prima sigaretta si è abbassata a 12 anni. Ap Tempi magri per le multinazionali del tabacco ed anche per lo Stato italiano che,

pur guadagnando dalle imposte sul tabacco il 74 per cento del costo su ogni pacchetto, per ovvi motivi di salute pubblica - il fumo uccide

ancora 70 mila persone all'anno, di cui 30.000 solo per tumore al polmone - è ora costretto vietare la vendita delle bionde agli under 18,

un'età ben lontana, a quanto sembra, dall'età minima della prima sigaretta che si è abbassata a 12 anni! A poco sono servite le scritte e le

immagini shock frutto delle ultime campagne pubblicitarie per invogliare i fumatori a smettere. E' vero che dall'introduzione della legge

Sirchia, per intenderci quella che vieta di fumare nei luoghi pubblici, i ‘viziosi' hanno comprato in media un pacchetto in meno al mese,

scendendo sotto la soglia dei 90 milioni di chili, ma restano 12 milioni gli italiani che fumano con le donne in grande ripresa ed in

compenso, i più giovani, si sono scatenati sul trinciato, il meno costoso, che, guarda caso però sarà l'unico a subire presto il maggior

rincaro. Insomma il Ministero della salute è costretto ad allinearsi a quanto già hanno fatto in Europa e in altri Paesi nel mondo un po'

meno attaccati agli introiti e più alla salute dei loro cittadini. Introiti per altro fittizi, dal momento che le per spese sanitarie

strettamente legate al fumo ogni anno se ne vanno letteralmente in fumo oltre 6 miliardi di euro.
Non ho l'età - Il Ministero sta studiando delle misure che prevedano il divieto di utilizzo dei distributori automatici che non sono in gradi

di riconoscere l'età e vorrebbe, inoltre, estendere il divieto di divieto di fumo in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Vorrebbe poi

inserire una specie di ‘bugiardino', quel foglietto con tutte le informazioni che troviamo nelle scatole dei medicinali, nei pacchetti di

sigarette, in modo da informare non solo tramite immagini truculente, ma anche con dati, ricerche e quant'altro sui rischi per la salute e su

tutte le sostanze con cui si viene a contatto fumando. Qualche perplessità ancora sul da farsi per quanto concerne la vendita delle sigarette

elettroniche che rilasciano nicotina ai minori di 16 anni.
Il fumo uccide ancora 70 mila persone all'anno. Reuters serve tempo - A dire il vero al momento sono già vietate, ma solo attraverso un'

ordinanza valida solo 12 mesi (scade il 4 ottobre 2012) in modo tale da consentire alle Autorità preposte di stabilire con maggiore

precisione, gli effetti che la sigaretta elettronica ha sulla salute di chi la fuma. Infatti, mentre a New York già da qualche tempo è di

fatto proibita la vendita di ogni tipo di sigaretta perché ritenuta dannosa alla salute, come confermato dalle relazioni dei seicento

delegati che hanno partecipato alla "Framework Convention for Tobacco Control", dell'OMS, qui in Italia, il Prof. Riccardo Polosa, dell'

Università di Catania, esperto internazionale per la terapia del tabagismo, ha chiesto tempo in quanto dai suoi test tossicologici non

risultano sostanze nocive. Si vedrà.
Cerotti, gomme e spray non servono a nulla - Cerotti, gomme, inalatori, spray nasali alla nicotina e terapie psicologiche non sono in grado

di supplire alla forza di volontà e si dimostrano del tutto inefficaci, quantomeno nel tempo. Lo rivela un nuovo studio della Harvard School

of Public Health e della University of Massachusetts Boston, pubblicato su Tobacco Control effettuato su 787 fumatori seguiti per tre anni,

che avevano di recente smesso di fumare. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato che le le percentuali di abbandono sono del 4-5

in un anno, cioè il tasso di cessazione dal fumo che si verifica spontaneamente, ma i milioni incassati con il mercato dei prodotti

sostitutivi della nicotina è invece passato dai 129 milioni di dollari di introito del 1991 agli 800 milioni del 2007.
Mabel Bocchi


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)