Fumo, alcol e stress: correlazioni
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Le italiane stanno "abbastanza bene" ma gli stili di vita sbagliati rischiano di abbassare, per la prima volta, la loro longevità. Le ragazze di oggi, le più deboli di fronte a fumo e alcol, rischiano di diventare, se non verrà innescata la retromarcia rispetto a certi comportamenti, la prima generazione che vivrà meno delle madri.
E così, anche se oggi - svela il Libro Bianco dell'Osservatorio Onda sulla salute delle donne - le italiane sono in una buona condizione generale, anno dopo anno sono sempre più fragili di fronte a certi comportamenti che rischiano di minare alle basi il successo demografico che ha portato l'Italia ad essere il paese più longevo del mondo dopo il Giappone.
Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica di Roma, autore del rapporto, spiega che potrebbe essere proprio questa la prima generazione a segnare un passo indietro rispetto alla precedente per quello che riguarda la speranza di vita alla nascita, parametro statistico che si traduce nella longevità della popolazione. Il rapporto conferma le differenze di salute legate alla geografia: tra Nord e Sud la forbice è destinata ad aumentare.
E, in assenza d'interventi correttivi efficaci, le donne meridionali, in particolare con un livello socio-economico basso saranno sempre più svantaggiate. Nel Sud, inoltre, è evidente una prevalenza di donne diabetiche, obese e in sovrappeso. I valori maggiori per l'obesità si registrano in Molise (13,96%) e in Campania (12,83). Per il sovrappeso la percentuale più alta si trova in Campania (35,1%) seguita dalla Puglia (33,4%). Il diabete vede Campania e Sicilia in testa per il tasso di mortalità (rispettivamente 5,8 e 5,52 per 10mila). Solo riguardo ai tumori si assiste ad un livellamento tra Nord e Sud: il trend di incidenza medio delle principali forme tumorali è aumentato notevolmente nel meridione al punto che nel 2010 si ipotizza il raggiungimento dei valori del Nord. E' un dato da leggere anche in positivo, a dimostrazione della crescita delle attività di prevenzione.
Dal 2002 al 2006 la mortalità femminile, infatti, è diminuita passando dall'1,35 all'1,16 per 10mila. Fumo, alcol e nevrosi sono invece il capitolo più doloroso. Le fumatrici sopra i 15 anni hanno raggiunto il 16,63%. Con l'aumento delle nevrosi (i ricoveri passano in 2 anni da 47 a 50 per 10mila) si registra infine una crescita del consumo di farmaci, non sempre sotto controllo, per queste malattie e cresce anche il consumo di alcol. I numeri dell'ospedalizzazione per problemi psichici parlano chiaro: nel 97, ultimo anno di cui si hanno i dati, i ricoveri sono aumentati di tre punti passando dal 47 al 50 per 10 mila ricoveri per le donne, e dal 49 al 52 per diecimila ricoveri per gli uomini "La salute delle italiane - afferma Francesca Merzagora presidente Onda - è complessivamente buona, ma sconfortante. Dopo l'analisi eseguita nella prima edizione del Libro Bianco (2007), e le proposte alle Istituzioni contenute nel Libro Verde (2008), poco o nulla è stato fatto. La salute delle donne non é stata posta al centro di un sistema organizzativo preciso e attento". "Grazie alla ricerca - ha però spiegato il presidente di Farmindustria Sergio Dompé - sono in tutto il mondo oltre 700 i farmaci in sviluppo per la cura delle patologie femminili più diffuse quali il diabete, le malattie tumorali, muscolo-scheletriche, ginecologiche e autoimmuni. La senatrice Laura Bianconi ha ricordato che sono molti i provvedimenti legislativi in discussione, fra i quali l'istituzione di un registro nazionale sui casi di endometriosi. La senatrice Dorina Bianchi ha invece sottolineato la necessità di fare di più per le donne del mezzogiorno.