338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Fumo, alcol e stress: la prima generazione che rischia di vivere meno delle madri

alcol fumo stress dipendenze rischio morte giovani alcolismo

Le italiane stanno «abbastanza bene» ma gli stili di vita sbagliati rischiano di abbassare, per la prima volta, la loro longevità. Le ragazze di oggi, le più deboli di fronte a fumo e alcol, rischiano di diventare, se non verrà innescata la retromarcia rispetto a certi comportamenti, la prima generazione che vivrà meno delle madri.
 E così, anche se oggi - svela il Libro Bianco dell'Osservatorio Onda sulla salute delle donne - le italiane sono in una buona condizione generale, anno dopo anno sono sempre più fragili di fronte a certi comportamenti che rischiano di minare alle basi il successo demografico che ha portato l'Italia ad essere il paese più longevo del mondo dopo il Giappone. Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica di Roma, autore del rapporto, spiega che potrebbe essere proprio questa la prima generazione a segnare un passo indietro rispetto alla precedente per quello che riguarda la speranza di vita alla nascita, parametro statistico che si traduce nella longevità della popolazione. Il rapporto conferma le differenze di salute legate alla geografia: tra Nord e Sud la forbice è destinata ad aumentare. E, in assenza d'interventi correttivi efficaci, le donne meridionali, in particolare con un livello socio-economico basso saranno sempre più svantaggiate.
 Nel Sud, inoltre, è evidente una prevalenza di donne diabetiche, obese e in sovrappeso. I valori maggiori per l'obesità si registrano in Molise (13,96%) e in Campania (12,83). Per il sovrappeso la percentuale più alta si trova in Campania (35,1%) seguita dalla Puglia (33,4%). Il diabete vede Campania e Sicilia in testa per il tasso di mortalità (rispettivamente 5,8 e 5,52 per 10mila). Solo riguardo ai tumori si assiste ad un livellamento tra Nord e Sud: il trend di incidenza medio delle principali forme tumorali è aumentato notevolmente nel meridione al punto che nel 2010 si ipotizza il raggiungimento dei valori del Nord.