338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Fumo attivo e fumo passivo: la differenza è minima

Fumo attivo e fumo passivo: la differenza è minima

Fumo attivo e fumo passivo, la differenza è minima

Fumo attivo e fumo passivo: la differenza non è molta. I polmoni di chi, suo malgrado, è costretto a respirare costantemente il fumo altrui non risultano poi molto diversi da quelli di chi fuma la sigaretta. I provvedimenti contro il fumo sono all’ordine del giorno e si stanno applicando soluzioni per tutelare chi odia le sigarette.

Sempre più ristoranti hanno salette separate per fumatori e non e si moltiplica il numero dei locali dove il fumo è bandito, per la tutela della salute di tutti.

Ma facciamo il punto con il dott. Michele Ciccarelli, specialista in Pneumologia

“Risulta evidente che il fumo attivo, chiamato anche diretto o centrale, è quello inalato e aspirato dal fumatore, cioè dalla persona che fuma la sigaretta. Il fumo passivo, invece, chiamato fumo laterale, è l’inalazione involontaria di fumo di tabacco disperso nell’ambiente che comprende sia il fumo prodotto dalla combustione lenta della sigaretta, sia quello prodotto dall’espirazione del fumo dal fumatore. Inoltre, più una persona aspira dalla sigaretta, maggiormente aumenta il grado di combustione, la produzione di sostanze nocive legate alla combustione e il loro deposito nelle vie aeree e l’assorbimento attraverso il sangue”.

Quali danni provoca sulla salute il fumo attivo?
“E’ ormai dimostrato che il fumo attivo è la principale causa di tumore del polmone. Inoltre, aumenta l’incidenza nei fumatori di malattie del cavo orale come il tumore alla bocca o di altre neoplasie come quelle del pancreas, dell’esofago e delle vie urinarie. Per alcune malattie polmonari come la bronchite cronica e l’enfisema, che hanno un andamento progressivo ed invalidante, il fumo di sigaretta è il fattore di rischio più importante, senza dimenticare le malattie cardiovascolari (infarto, ictus, aneurismi) che risultano più frequenti nei fumatori rispetto ai non fumatori. Ed ancora, la durata media della vita è minore nei fumatori rispetto ai non fumatori.”

E il fumo passivo?
“Ricerche di chimica analitica hanno dimostrato che nel fumo passivo alcune sostanze irritative, ossidanti e cancerogene sono presenti addirittura in concentrazione superiore rispetto al fumo attivo, ma, fortunatamente, il fumo passivo è molto diluito nell’aria dell’ambiente, quindi, si inala di meno rispetto al fumo attivo che è, invece, tutto concentrato all’interno dell’apparato respiratorio del fumatore. Inoltre, è il principale inquinante degli ambienti chiusi, quindi, per ridurre il rischio legato all’esposizione al fumo passivo si devono aprire le finestre e cambiare l’aria il più spesso possibile”.

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.humanitasalute.it/benessere-casa-e-lavoro/4155-fumo-attivo-e-fumo-passivo-la-differenza-e-minima/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)