Fumo e alcol: chiedere di abbandonare entrambi non è troppo?
Fumo e alcol: chiedere di abbandonare entrambi non è troppo?
L’uso combinato di alcol e tabacco costituisce una pratica molto diffusa. Circa il 60-70% dei fumatori di tabacco consuma rischiose quantità di alcol o pratica il binge drinking, la cosiddetta abbuffata di alcol in un tempo ristretto. Inoltre, oltre il 75% delle persone con un disturbo da uso di alcol negli Stati Uniti fuma. Anche in Italia, uno studio rappresentativo della popolazione adulta mostra che, tra i fumatori, coloro che consumano bevande alcoliche sono il 75%, mentre sono significativamente meno (sotto il 55%) tra coloro che non hanno mai fumato. Tra i rischi comportamentali evitabili in Italia, il tabacco occupa stabilmente il primo posto e l’alcol il terzo, dopo i rischi legati all’alimentazione, compresa l’obesità
FUMO E ALCOL, I RISCHI DELL’USO COMBINATO
Ogni anno nel mondo più di 8 milioni di persone, circa il 10% delle morti, muoiono a causa del fumo. Tra questi, oltre 70.000 sono italiani. Il consumo dannoso di alcol provoca ogni anno circa 3 milioni di morti, di cui si stimano circa 30.000 Italiani. Oltre ai ben noti danni associati al fumo e all’alcol presi singolarmente, l’uso combinato di questi due fattori aumenta ulteriormente il rischio di incidenza e di mortalità di alcuni tumori e patologie croniche. Per esempio, è dimostrato che l'esposizione combinata ad alcol e tabacco ha un effetto più che moltiplicativo sullo sviluppo del rischio di incidenza dei tumori delle alte vie digerenti (cavo orale e faringe, laringe e esofago). Alla luce dei dati riportati, l’attenzione da parte degli operatori sanitari su questi due comuni fattori di rischio dovrebbe essere prioritaria. In qualsiasi contesto che abbia al centro la cura, la prevenzione e la promozione della salute è doveroso valutare gli stili di vita e, in particolare, stimolare nelle persone la consapevolezza dei rischi associati al consumo di alcol e al fumo di tabacco.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)