Fumo e alcol non sono meglio delle droghe
L'emergenza dimenticata. Fumo e alcol non sono meglio delle droghe
Fumo e alcol non sono meglio delle droghe. Basti pensare che abbiamo 12 milioni di fumatori che sono aumentati di 800.000 unità nel 2021, a prescindere dal contributo delle sigarette elettroniche e delle sigarette riscaldate. Si calcola che annualmente vi siano almeno 80.000 morti per tumori, non solo del polmone, ma anche per malattie cardiovascolari e polmonari.
La nicotina presente in tutti i prodotti è una sostanza chimica cancerogena e lesiva per il cuore e i polmoni. Nonostante non si possano vendere sigarette ai minorenni, basta guardarsi intorno per vedere come non vi sia alcun controllo perché ragazzine e ragazzini girano per le strade con il pacchetto di sigarette e l’accendino.
Lo stesso avviene anche per l’alcol, pure con aumento di consumi durante la pandemia, un’altra sostanza cancerogena che in aggiunta agisce sul cervello soprattutto durante la crescita presente nei minorenni. Non è raro vedere in bar e ristoranti per l’aperitivo o per la cena gruppi di minorenni con bottiglie di vino e liquori.
I dati statistici ci informano che l’alcol determina almeno 20.000 morti all’anno per non parlare delle malattie mentali. Fra l’altro non bisogna dimenticare che fumo e alcol, spesso usati insieme, sono sinergici, cioè moltiplicano i loro effetti nel determinare tumori del fegato. Per non parlare ormai dell’uso di fumo, alcol e droghe nonché farmaci mescolati insieme che sono responsabili per l’intasamento dei pronto soccorso nella mattina dei giorni festivi.
Cosa si può fare? Intanto, cominciare a porre il problema e parlarne perché da anni, dopo la Legge Sirchia, il silenzio è vergognoso. Vi sono azioni a breve termine per proteggere i non fumatori dal fumo passivo. Ricordiamone alcune. È importante non fumare in macchina e anche all’aperto dove vi sono assembramenti (attesa di mezzi pubblici e ristoranti all’aperto) e dove vi sono bambini piccoli (come nei parchi e nelle spiagge). Può essere utile anche aumentare il prezzo delle sigarette.
In Francia e Gran Bretagna un pacchetto di sigarette costa 10 euro, il doppio rispetto alla situazione italiana. Qualcuno potrebbe obiettare che si tratta di una discriminazione socio-economica. Vien da dire 'ben venga' se possiamo almeno per una volta aiutare i poveri che purtroppo fumano più dei benestanti. Occorre chiamare a raccolta medici e ambientalisti che purtroppo non danno il buon esempio. Se smettessero di fumare e bere sarebbero più coerenti con la loro missione e rappresenterebbero un punto di riferimento. Infine, è fondamentale affrontare il problema a livello scolastico a partire dalle scuole elementari.
Occorre formare maestri e professori, ovviamente dei due sessi, sui temi di fumo, alcol e droga. Fornire ai giovani informazioni e spiegazioni sull’importanza di essere liberi e non schiavi di sostanze chimiche. Occorre anche reclutare giovani universitari che parlino ai più giovani utilizzando il loro linguaggio.
(...omissis...)(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)