Fumo e droga in gravidanza: il DPA mette in guardia sui danni e sui rischi
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Tabacco e sostanze stupefacenti assunti da donne incinte mettono a repentaglio la salute della mamma e del nascituro: lo
afferma il Dipartimento nazionale politiche antidroga, citando alcuni studi recenti.
Fumare piu' di 20 sigarette al giorno quando si e' incinta, afferma uno studio della 'Harvard School of Pubblic Health'
riportato dal Dpa, aumenta del 30% le chance di avere un figlio con comportamenti antisociali. Lo studio ha determinato le
proprie conclusioni eliminando tutti gli altri fattori, da quelli ambientali ai disturbi mentali, dai problemi familiari alla
poverta'. Un dato 'asciutto', dunque - sottolinea il Dpa - che mette direttamente in correlazione il legame tra l'eccedere da
parte dei futuri genitori nel consumo di tabacco e le tendenze antisociali del nascituro. Ogni sigaretta fumata, ogni
porzione di tabacco inalata - sottolinea il Dpa - rappresenta un piccolo mattone nella costruzioni di un individuo
potenzialmente 'peggiore', con tendenze che possono sfociare persino in patologie delinquenziali.
Gia' in precedenza, evidenzia il Dipartimento, numerose evidenze scientifiche avevano testimoniato come effetti molto simili,
se non piu' gravi, si manifestino nel nascituro quando la futura mamma fa abuso di sostanze stupefacenti. Dagli studi -
spiega il Dpa - si evince chiaramente che gli effetti prodotti dall'esposizione prenatale a sostanze di abuso non si limitano
alle alterazioni strutturali presenti alla nascita, ma si estendono anche alla presenza di disturbi funzionali, talvolta
subdoli, che possono manifestarsi in epoche successive dello sviluppo.
'In particolare - sottolinea il direttore del Dpa, Giovanni Serpelloni - e' stato osservato come anche l'esposizione
prenatale alla cannabis possa danneggiare il regolare sviluppo del sistema nervoso del feto. Anche se assunta per un breve
periodo durante la gravidanza, la cannabis puo' influire negativamente sulla crescita e sullo sviluppo neuropsichico del
feto: il nascituro potrebbe presentare disturbi di iperattivita' o cognitivi. Non solo, ma la maggior parte delle droghe e
dei farmaci assunte dalla mamma durante il periodo dell'allattamento possono raggiungere il latte materno, modificandone
anche la composizione. Questo - conclude - costituisce un ulteriore pericolo per la salute del lattante che risulta esposto
alla tossicita' delle stesse sostanze assunte dalla madre'.