Fumo: estetica e vizio nemici "per la pelle"
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Uno studio dell'ospedale San Gallicano di Roma ha individuato l'insorgenza di una nuova forma d'acne legata alla dipendenza
da tabacco fra le donne. Esaminato un campione di oltre 200 pazienti.
Il fumo ha cattivi rapporti con l'immagine allo specchio. Si sposa male con l'estetica, soprattutto del viso. Se studi
passati avevano già messo in luce la correlazione della dipendenza da tabacco con l'invecchiamento precoce della pelle, oggi
una ricerca realizzata da specialisti dell'Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma rileva l'incidenza di patologie della
pelle in presenza di tale dipendenza: nelle donne fumatrici l'insorgere di una nuova forma di acne sul viso ha una casistica
molto alta.
Si tratta di lesioni difficili da curare, a detta dei ricercatori, definite Acne Comedogena Post Adolescenziale (CPAA): "La
distribuzione estesa a tutto il volto di queste lesioni è tale - hanno sottolineato gli specialisti -, da avere un impatto
psicologico significativo sulle donne".
Il campione, oggetto di rilevazioni lungo un arco di tempo di 8 anni, ha visto la partecipazione di 226 donne acneiche di età
compresa tra i 25 e i 50 anni e la CPAA è stata riscontrata nell'85 per cento delle pazienti esaminate, "che infatti
presentano una maggioranza di lesioni non infiammatorie, con numerosi comedoni, distribuite uniformemente su tutto il volto".
A convincere i medici della correlazione della patologia con la dipendenza da tabacco, è l'aver constatato che ben il 71,4
per cento di queste donne fuma abitualmente.
I dati ottenuti dalla ricerca pubblicata sul numero di novembre del Journal of American Academy of Dermatology, confermano
uno studio preliminare condotto sempre al San Gallicano circa 3 anni fa, su un campione che includeva ben mille donne. La
ricerca aveva osservato pazienti nella fascia di età 25-50 anni e definito per la prima volta la CPAA, "che risultava
essere non solo la forma di acne più diffusa nel campione - aggiunge il San Gallicano -, ma era presente con una prevalenza
decisamente maggiore tra le fumatrici, che costituivano comunque la maggioranza delle donne acneiche".
Lo studio attuale però, ha voluto compiere un passo ulteriore, distinguendo, sottolineano i ricercatori, "tra le donne
affette da acne comparsa in età adolescenziale e quelle che l'hanno contratta dopo i 25 anni. Nel primo gruppo le fumatrici
rappresentano il 65 per cento, mentre la percentuale sale all'83,3 per cento nelle donne che hanno sviluppato acne in età
adulta. Ciò potrebbe indicare che il fumo ha un ruolo di induzione dell'acne ad esordio tardivo".
La dottoressa Jo Linda Sinagra ha aggiunto che "gli effetti ipercheratinizzanti del fumo di sigaretta sono noti da tempo e,
uniti alle proprietà vaso costrittive e anti-infiammatorie della nicotina, potrebbero spiegare la natura delle lesioni
caratteristiche della CPAA".
Dal canto suo, il professore Di Carlo, direttore scientifico dell'Istituto San Gallicano, ha concluso che "il riconoscimento
dell'importante ruolo svolto dal fumo sull'induzione e sul peggioramento dell'acne, potrebbe contribuire ad un'informazione
corretta sugli effetti del fumo sulla pelle e fornire un ulteriore supporto alle campagne di informazione anti tabagismo, in
particolare tra gli adolescenti, tra i quali la motivazione estetica gioca un ruolo fondamentale".