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Fumo in età avanzata: studio britannico conferma una netta incidenza sull'aspettativa di vita

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Lo studio, fumo in età avanzata: "Dopo i 70 si muore 4 anni prima"
Una ricerca di un gruppo di ricercatori britannici, presentata dalla European Society of Cardiology, rivela che anche per gli ultrasettantenni il tabacco può far calare l'aspettativa di vita. I fumatori accaniti anche a quest'età vivono 4 anni in meno. Nuovo test del giornale Salvagente: "Arsenico e metalli pesanti nei liquidi delle e-cig"


di VALERIA PINI


LE SIGARETTE accorciano la vita. Solo in Italia ogni anno si registrano circa 83 mila morti legate al fumo. Uno studio di un gruppo di ricercatori britannici, presentato dalla European Society of Cardiology, rivela che anche fra coloro che hanno superato i 70 anni le aspettative di vita fra i fumatori diminuiscono di una media di 4 anni. Gli studiosi hanno esaminato le cartelle cliniche di uomini anziani dal 1997 al 2012, scoprendo quanto sia più a rischio la longevità fra i pazienti 'schiavi delle bionde'. Secondo il dottor Jonathan Emberson dell'Università di Oxford e il suo collega Robert Clarke, dell'ateneo di Manchester, i decessi fra i fumatori aumentano del doppio rispetto a chi non ha mai avuto questo vizio.


La ricerca prende in esame anche altri fattori di 'rischio' come, ad esempio, l'età, lo stile di vita, le condizioni lavorative della persona o e altre patologie. Ricordando ancora una volta, quanto queste morti siano il più delle causate da problemi respiratori o cardiaci. "Anche se è diminuito il numero di fumatori le campagne anti-fumo, le sigarette resta ai primi posti fra le cause di morte che possono essere prevenute - spiega Emberson - . Altri studi in passato avevano  dimostrato che fumare per anni, dalla gioventù all'età adulta, porta a una diminuzione delle aspettative di vita di almeno 10 anni. Gran parte dei fumatori muore prima dei 70 anni. Se si abbandona il vizio a 60 anni, 50, 40 o 30 può 'regalare' 3, 6, 9 o 10 anni. Comunque finora non si erano studiati gli effetti sulla popolazione anziana. Chi non abbandona quest'abitudine da vecchio continua a rischiare".


L'aspettativa di vita. Dallo studio è emerso che l'aspettativa di vita per i settantenni è di 18 anni per chi non ha mai fumato in modo regolare, di 16 per coloro che hanno smesso prima dei 70 anni e 14 per chi invece continua. "Siamo riusciti a dimostrare, che anche fra le persone anziane chi fuma si trova in una condizione sfavorevole per quanto riguarda la sua salute - conclude Emberson- Anche sei il fumatore è fortunato e supera i 70 anni ha quattro anni di aspettava di vita in meno rispetto ai coetanei che non fumano. Smetter fa bene a ogni età".


Arterie dei 'pentiti' danneggiate. Un'altra ricerca, appena presentata al congresso della Società Europea di Cardiologia e coordinata dal Weill Cornell Medical College, ricorda quanto siano prolungati nel tempo gli effetti del tabacco. Lo studio rivela infatti che smettendo di fumare diminuiscono gli infarti, ma che le arterie dei 'pentiti' restano danneggiate. L'indagine è stata compiuta su oltre 13mila pazienti di nove paesi in Europa, Nord America e Asia.


I fattori di rischio. In Italia ogni anno si registrano circa 83 mila morti legate al fumo. Le sigarette sono fra i maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. Sono considerate responsabili di circa il 30% delle morti per tumore. Per cercare di abbandonare il vizio molti consumatori provano a passare alle sigarette elettroniche. Ma anche qui studi e analisi non tranquillizzano.


Salvagente:  "Arsenico e metalli pesanti nelle e-cig". A giugno il Salvagente aveva denunciato una presenza eccessiva di arsenico e di altri metalli pesanti nelle ricariche di sigarette elettroniche in vendita in Italia e, qualche giorno fa è stata la Francia a parlare di sostanze potenzialmente cancerogene. Ora il settimanale dei consumatori pubblica, sul numero in uscita domani, un test su 30 liquidi per e-cig. Un’analisi, commissionata dal Salvagente all’Università Federico II di Napoli, infatti, ha rivelato la presenza di piombo, arsenico, cromo e altri metalli pesanti, quando vengono portati in laboratorio.  In due casi (Puffit e DKS), emergono per esempio concentrazioni di cromo più alte della media del campione e in un altro lo stesso accade per il rame in un caso (Genesis).


"Azione tossica". Il settimanale spiega che sono "indefinite  le conseguenze per chi inala questi metalli: contaminanti naturali o di derivazioneantropica, che oltre certe concentrazioni esercitano un’azione tossica sulla salute, specie per effetto dell’accumulo, e sono considerati concausa di varie patologie cronico-degenerative". Salvagente ricorda infine che "per il piombo i 30 prodotti vanno sempre oltre la soglia fissata per l’acqua e in 12 casi superano anche la concentrazione media nel sangue degli italiani. Per l’arsenico, invece, a sforare entrambi limiti sono in 20".


http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2013/09/04/news/lo_studio_il_fumo_accorcia_la_vita_anche_chi_supera_i_70_anni_avrebbe_vissuto_di_pi-65878582/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)