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Fumo nei film, la metà dovrebbero essere vietati ai minorenni

Fumo nei film, la metà dovrebbero essere vietati ai minorenni


Fumo nei film, la metà dovrebbero essere vietati ai minorenni

Sarebbe proprio vedere qualcuno fumare nei film a stimolare la voglia di provare. Un incentivo che fa breccia nelle menti più influenzabili come quelle degli adolescenti. Per questo motivo, l’Oms ritiene che la metà delle pellicole sarebbero da vietare ai minori

Vietare i film a i minori di 18 anni anche se non ci sono i parametri che ne impongono la censura ai minori, ma solo perché in quel film si fuma. Questa la proposta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), poiché ritiene che vedere qualcuno fumare in un film - specie se è il «divo» o il protagonista in cui ci si identifica - possa stimolare negli adolescenti la voglia di provare.

Il problema fumo riguarda tutti
Come sappiamo il problema fumo riguarda tutti. Non solo chi fuma, ma anche chi è costretto a subire gli effetti del fumo di seconda e terza mano. E non solo i maggiorenni ma anche i minorenni (bambini compresi). Per cui meno modelli da imitare ci sono in giro, meglio è. Fatto sta che spesso è proprio l’amato attore, o attrice, che si prende a esempio per colmare la curiosità o il desiderio di apparire in qualche modo simile. E se l’esempio è negativo, come quello di fumare, ecco che allora si può essere d’accordo con l’Oms.

Meglio vietare o non istigare?
A mali estremi, estremi rimedi, si usa dire. Se dunque nei film si mostrano scene di persone che fumano, allora vietiamone la visione ai minorenni: questa la proposta. Ma forse sarebbe meglio anziché vietare i film, chiedere alle produzioni di evitare di far fumare agli attori sul set. In questo modo, tutti potranno ancora godersi la visione dei film, senza che vi sia un cattivo esempio da seguire.

Quasi la metà istiga
Il rapporto dell’Oms riporta che il 44 per cento dei film prodotti a Hollywood e il 36 per cento di quelli ritenuti adatti agli adolescenti contengono scene in cui si fuma. Ma se pensate che gli americani siano la madre di tutti gli esempi negativi, be’ non farà piacere sapere che i film prodotti in Europa hanno percentuali negative ancora più alte. Per esempio, in Germania 5 dei 6 film qui prodotti, ed entrati nella top ten dei più visti contenevano scene di fumo. In Francia erano 5 su 7 e in Italia 4 su 4. Il peggio è che in tutti e quattro i casi dei film italiani si erano ricevuti finanziamenti statali, ha fatto notare il rapporto dell’Oms.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://salute.diariodelweb.it/salute/articolo/?nid=20160203_373861


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)