Fumo: No smoking be happy, arriva un'applicazione Apple che aiuta a smettere
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Fumo: ''No smoking be happy'', arriva una 'app' che aiuta a smettere
Da oggi arriva un supporto in piu' per chi decide di uscire dal tunnel delle bionde: un'applicazione per iPhone, iPad e iPod Touch
disponibile per essere scaricata dal sito itunes.apple.com.
Promossa dalla Fondazione Veronesi e Fondazione Pfizer, non a caso si chiama ''No smoking be hAPPy'', come la campagna di lotta al fumo di
sigaretta, che da oltre 3 anni la stessa Fondazione Veronesi promuove.
Come dimostrato da una recente ricerca, promossa nell'ambito della Campagna, la sola forza di volonta' non e' abbastanza per riuscire a
smettere di fumare. Invece, uno dei fattori di supporto piu' importanti e' la presenza di un appoggio esterno, sia esso rappresentato da un
aiuto professionale (medico o farmacista), o dalla partecipazione a gruppi di ascolto.
Altro elemento fondamentale oggi e' internet, che rappresenta la seconda risorsa per la ricerca di consigli su come abbandonare il vizio,
subito dopo i Centri antifumo.
Da queste considerazioni nasce l'applicazione ''No smoking be hAPPy'', che coniuga il formato preferito dal target dei 33-45enni, che
rappresentano la fetta maggiore dei fumatori, con la disponibilita' di un'importante fonte di informazioni utili, la praticita' di un
''diario di bordo'' dei progressi fatti e la comodita' di uno strumento interattivo.
L'applicazione e' divisa in due sezioni, ''No Smoking'' e ''Be Happy'', che a loro volta presentano diversi contenuti.
''La recente ricerca sul fumo che abbiamo deciso di commissionare - dichiara Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi -
ha dimostrato che, per smettere di fumare in modo definitivo, la sola forza di volonta' spesso non e' sufficiente, ma risulta fondamentale un
appoggio morale e pratico proveniente dall'esterno.
L'applicazione e' stata realizzata ad hoc per rispondere a queste necessita', fornendo uno strumento completo ed efficace, realizzato
attraverso uno dei canali preferiti dalla fetta di popolazione dove si sono registrati il maggior numero di fumatori. Questo ci ha permesso
di ottenere un doppio risultato: sia di raggiungere attivamente questo target, sia di poterlo sostenere nel tempo, fattore fondamentale per
la buona riuscita del percorso di disassuefazione''.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)