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Fumo: smettere prima dei 30 anni riduce del 97% il rischio di morte precoce

fonte: The Lancet

E' scientificamente dimostrato che il fumo aumenta il rischio di morte prematura. Uno studio realizzato in Gran Bretagna, su un campione di 1 milione 300mila donne ha paragonato le aspettative di vita delle fumatrici, delle non fumatrici e delle donne che hanno smesso di fumare tra i 30 e i 40 anni. Le partecipanti alla ricerca, reclutate tra il 1996 e il 2001 e di età compresa tra i 50 e i 60 anni, erano per il 20% fumatrici, per il 28% ex fumatrici e per il 52% da non fumatrici e sono state controllate per 12 anni, nel corso dei quali i ricercatori hanno registrato i decessi e le loro cause. Al momento dell'iscrizione nel campione, le partecipanti hanno completato un questionario, ripetuto tre anni dopo, a proposito della loro condizione di fumatrici, dello stile di vita, delle condizioni mediche e dei fattori sociali, ripetuto tre anni dopo.
Dall'analisi dei risultati, è emerso che le donne ancora fumatrici dopo i primi tre anni avevano il doppio delle probabilità di morire nei successivi nove anni, rispetto alle non fumatrici. Inoltre, un terzo delle fumatrici partecipanti allo studio decedute tra i 50 e i 70 anni, erano morte per malattie legate al fumo come cancro, malattie polmonari croniche, patologie cardiache e infarto. Le donne che avevano smesso di fumare entro i 30 anni, invece, hanno visto ridotto il rischio di morte precoce fino al 97%. Gli studiosi hanno infine constatato che il rischio di morte aumenta proporzionalmente al numero di sigarette fumate e anche le fumatrici "leggere", quelle che fumano tra una e nove sigarette al giorno, avevano il doppio del rischio di morire nei 9 anni successivi.

K. Pirie, R. Peto, G.K. Reeves, J. Green, V. Beral, The 21st century hazards of smoking and benefits of stopping: a prospective study of one million women in the UK, The Lancet, Early Online Publication, 27 October 2012

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)