Fumo: tra dipendenza e gesto sociale
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Fumo: tra dipendenza e gesto sociale
Il tabagismo genera dipendenza fisica e psichica: svolge inoltre un ruolo importante nell'eziopatogenesi di numerosi disturbi gravi, a
cominciare dal cancro. Il tabacco agisce sui livelli di ansia, sonno, tono dell' umore, capacità attentive, appetito, digestione, peso
corporeo, pelle, vasi sanguigni e costituisce, quindi, motivo di giusta preoccupazione, soprattutto quando questa dipendenza coinvolge i
giovani.
L'elemento responsabile della dipendenza fisica è la nicotina, componente fondamentale della sigaretta, che induce il soggetto ad assumerne dosi costanti: dopo numerosi passaggi cerebrali e complesse reazioni chimiche, il fumo produce un effetto finale di benessere collegato alla stimolazione della dopamina, l'ormone del piacere, che aumenta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
Fumare inoltre costituisce un gesto dal significato sociale: si fuma perché si è in compagnia, perché gli altri fumano, per rilassarsi e
condividere il relax con gli amici. Tutto questo è maggiormente rilevante soprattutto in età adolescenziale: fase in cui l'inserimento nel
gruppo dei pari assume un ruolo di vitale importanza.
Secondo i dati emersi dalle ricerche di Telefono Azzurro e di Eurispes (2010), fumo e alcol sono stati definiti dai giovani comportamenti da
grandi, che gli adulti proibiscono: e come ben sappiamo, anche dalla nostra personale esperienza adolescenziale, durante questa fase della
vita la proibizione non fa altro che stimolare la curiosità e il desiderio di esplorazione di questi ragazzi, non più bambini ma non ancora
adulti (Kestemberg), sospesi a mezz'aria tra il recente passato e il futuro già prossimo.
Giorgia Aloisio (psicologa e psicoterapeuta)
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)